Non si ferma la battaglia dei cittadini dei Comuni di Albano Sant’Alessandro, Bagnatica, Brusaporto, Costa di Mezzate, Montello, San Paolo d’Argon e Gorlago riuniti nella Rete Aria Pulita – Tomenone contro la Montello Spa, colpevole – anche secondo le analisi Arpa – dei miasmi che da anni devono sopportare.
I miasmi e l’inceneritore
Una situazione già di per sé pesante, «insostenibile» per molti, acuita ulteriormente dalla possibilità assai concreta che all’azienda venga concessa l’autorizzazione per ampliare il proprio impianto con la costruzione di un nuovo inceneritore (pardon, termovalorizzatore).
Proprio per quest’ultima opera, com’è noto, è in corso di svolgimento la Conferenza dei servizi in Provincia di Bergamo. Nonostante la strenua opposizione di molte Amministrazioni, l’iter sta procedendo e i tecnici di via Tasso hanno finora respinto i vari tentativi fatti di bloccare – o almeno rallentare – il procedimento.
«Presidente, faccia qualcosa»
È da questi presupposti che nasce la lettera che la Rete Aria Pulita – Tomenone ha deciso di scrivere al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendogli di intervenire affinché le istituzioni facciano qualcosa per risolvere i diversi problemi aperti. Di seguito riportiamo il testo completo della missiva, intitolata “Appello urgente per la tutela della salute e dell’ambiente – Miasmi molesti persistenti e inazione istituzionale da oltre cinque anni”:
Egregio Presidente,
Le scriviamo come rete di cittadini dei territori limitrofi al Monte Tomenone, in provincia di Bergamo, oggi esasperati, ma ancora fiduciosi nel valore della parola e della Costituzione.
Da oltre cinque anni (oltre 1800 giorni) viviamo esposti a miasmi persistenti, molesti e spesso insopportabili, che compromettono la qualità dell’aria, della vita e della salute. I nostri figli crescono respirando sostanze che nessuno si assume la responsabilità di spiegare o fermare.
Viviamo rinchiusi in casa dalla sera alla mattina, costretti a chiudere le finestre anche d’estate per non respirare l’aria contaminata da miasmi continui e penetranti. La nostra vita quotidiana è cambiata, ed è oggi interamente condizionata da un’aria irrespirabile, che penetra nelle abitazioni, scuole e luoghi di lavoro. Non parliamo più soltanto di disagio: parliamo di una quotidiana forma di violenza ambientale a cui nessuno pone fine.
Non Le scriviamo per ottenere visibilità, né per muovere accuse generiche. Le scriviamo perché ci troviamo in uno stato di abbandono civile che nessuno ha il coraggio di nominare. Le segnaliamo una condizione che, in uno Stato costituzionale, non dovrebbe esistere: la normalizzazione della violazione della salute pubblica.
Abbiamo scritto ai Comuni, alla Regione, all’Arpa, all’Ats, alla Protezione Civile. Abbiamo raccolto firme, organizzato incontri, presentato esposti. Ci è stato detto che “si monitora”, che “ci sono tavoli in corso”. Eppure la verità è chiara a tutti: gli enti conoscono la fonte di questi miasmi. Ma si limitano a prescrizioni infinite, inefficaci, che non risolvono nulla.
Il problema persiste. E da troppo tempo.
A rendere ancora più grave questa condizione insostenibile, è il procedimento di valutazione di un inceneritore tuttora in atto nella nostra area. A una comunità stremata e in attesa di normalità, si risponde con l’ipotesi di un inceneritore: un aggravio che contraddice ogni logica di prevenzione e rispetto verso chi vive questo territorio. Ci sentiamo invisibili, come se valessimo troppo poco per meritare tutela.
Non c’è più nulla da monitorare: c’è da agire. Ma nessuno lo fa.
Nel silenzio degli enti, chiediamo che Lei ci ascolti e faccia sentire la Sua voce – non per comandare, ma per richiamare alle proprie responsabilità chi ha il dovere di tutelare l’ambiente e la salute pubblica.
Chiediamo che venga ricordato a tutte le istituzioni – locali e nazionali – che la salute non è materia negoziabile e che l’inerzia è una forma di violenza istituzionale. A conferma della gravità e della rilevanza nazionale della situazione, segnaliamo che:
- L’onorevole Devis Dori ha presentato due interpellanze parlamentari specifiche: una sui miasmi persistenti e una sull’ipotesi di inceneritore nel nostro territorio;
- Il programma televisivo Striscia la Notizia ha realizzato un servizio che documenta la condizione di disagio quotidiano e le richieste rimaste senza risposta;
- Il portale Fanpage ha pubblicato un articolo d’inchiesta che riporta le testimonianze dei cittadini e ricostruisce i fatti.
Restiamo a disposizione per ogni chiarimento e confidiamo in un Suo riscontro, affinché la voce dei cittadini possa finalmente trovare ascolto nelle sedi più alte della Repubblica.
In allegato trasmettiamo documentazione che ricostruisce nel dettaglio la vicenda e documenta le segnalazioni rimaste prive di riscontro. Non chiediamo parole di circostanza. Vogliamo che qualcuno, finalmente, guardandoci negli occhi – anche da lontano – dica: “Vi abbiamo ascoltati. E ora si interviene”.
Con fiducia, ma anche con determinazione, Le porgiamo i nostri più rispettosi saluti.