Dopo il trasloco

Bella la nuova scuola di Albino, ma ora servirebbe un servizio di trasporto scolastico

Dal 5 settembre è operativo il nuovo plesso unificato dedicato all’infanzia. Abbiamo incontrato tre maestre: Arianna, Serena e Silvia

Bella la nuova scuola di Albino, ma ora servirebbe un servizio di trasporto scolastico
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di Fabio Gualandris

Dal 5 settembre scorso è operativa la nuova scuola dell’infanzia unificata di Albino che ha accolto in un’unica struttura, posta in via IV Novembre nel polo scolastico di Desenzano-Comenduno, i bambini che fino al luglio scorso hanno abitato le scuole di Albino capoluogo (due sezioni nella casa natale del pittore Giovan Battista Moroni) e Desenzano al Serio (quattro sezioni – tre dal 2020 - nella ex materna parrocchiale, poi statale).

Nuovi ambienti e nuove esperienze, lavorative ed educative, che uniscono in cinque delle sei sezioni disponibili un centinaio bambini. Inoltre, al primo piano dello stesso edificio scolastico ha trovato casa la Direzione didattica dell’istituto comprensivo Gioele Solari.

Abbiamo incontrato tre maestre che ci hanno raccontato esperienze e novità di questi primi mesi: Arianna Perotto, che opera all’infanzia di Desenzano da 26 anni (dal 1998), ma che lavora nelle scuole dell’infanzia statali da 32; Serena Gusmini, maestra alla statale di Desenzano da 28 anni, impegno che ora prosegue in questa nuova avventura; Silvia Carrara, alla statale di Albino da dieci anni, ma che da 35 è maestra dell’infanzia, prima in una paritaria e poi nelle statali.

«Le cinque sezioni si chiamano con nomi di animali – spiega Carrara -: panda, tigrotti, delfini, leprotti, orsetti. Le classi sono eterogenee, cioè composte da bambini di età diverse (3, 4 e 5 anni). Interessante anche il buon numero di maestre, non solo una per classe, ma anche due o tre; compresenza necessaria, particolarmente quando sono previste attività separate in piccoli gruppi per età».

Come avete vissuto questo nuovo inizio?

«Faticoso il trasloco - interviene Perotto -, ma siamo state aiutate da diversi volontari: gli Alpini, la Protezione civile, gente comune che ci vuole bene e spontaneamente si è resa disponibile per i più svariati bisogni (trasporti, smontaggio e montaggio arredi, lavori di bricolage…). Tutti abbiamo mostrato tanta voglia di farcela (...)

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Commenti
Ornella

Anche nel mio paese dove abito c’è questo disagio del mancato servizio scuolabus, ogni anno lo chiediamo nella riunione del consiglio scuola-comune ma purtroppo viene sempre bocciato, anche perché la maggior parte degli assessori non hanno figli e non capiranno mai l’importanza.

Simon

C’è un grande problema in tutta la bergamasca per quanto riguarda la carenza dei mezzi pubblici. I nostri sindaci ed assessori non hanno la mentalità per arrivare a certe cose. Le persone non hanno più fiducia e faranno sempre meno figli

Silvana

Convengo con il commento della signora Roberta, da noi qui in bassa bergamasca sarebbe molto utile un servizio del genere, se non siamo noi nonni qui ad aiutare i nostri figli a portare i bambini a scuola sarebbe un disastro x loro. Brava e grazie per aver tirato fuori questo punto importante

Roberta

Il servizio di trasporto scolastico dovrebbe essere disponibile in tutte le scuole elementari, tanta gente fa molta fatica a portare i propri bambini a scuola, soprattutto quelli che abitano nelle frazioni e non hanno la macchina, poverini, io li vedo andare sotto la pioggia, col freddo e anche sotto il sole cuocente d’estate magari con il passeggino di un altro bambino. Per non parlare del caos davanti alle scuole, macchine parcheggiate ovunque e tanto smog, la gente ammassata davanti ai cancelli delle uscite dei bambini. Tanti sindaci l’hanno abolito questo servizio, per insufficienza di fondi, ma alla fine non è un servizio gratuito: la gente pagherebbe per usufruirne.

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