Ben 113mila euro in sanzioni: gran daffare per i carabinieri forestali nei primi sei mesi del 2024
Sessanta illeciti amministrativi contestati, elevati dai dieci nuclei della Bergamasca impegnati nei controlli
È soprattutto nel controllo della corretta gestione del patrimonio boschivo e territorio montano che i dieci nuclei carabinieri forestali della Bergamasca hanno focalizzato, nel primo semestre del 2024, la propria attività, coordinata dal gruppo di Bergamo con sede a Curno. Dei sessanta illeciti amministrativi contestati, per un totale di 113mila euro in sanzioni, risaltano come numero di irregolarità quelle in difformità del "Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale modalità di taglio boschivo" di Regione Lombardia.
Il resoconto di sei mesi di attività
Gli altri aspetti sotto la lente dell'arma sono stati la prevenzione e il contrasto a fenomeni di dissesto idrogeologico e idraulico, la prevenzione di eventi incendiari e le indagini che ne conseguono, ma soprattutto la perimetrazione delle aree percorse dal fuoco per aggiornare i catasti incendi che ogni Comune è per legge obbligato a istituire e aggiornare.
Particolare attenzione è stata data al controllo riguardo il rispetto delle normative internazionali che prevedono una "dovuta diligenza" delle prime immissioni in commercio di legname o semilavorati con provenienza extra Ue e nazionale. L'obiettivo è contrastare i tagli illegali di legname in foreste equatoriali e boreali: per farlo, la normativa impone agli operatori del legno l'obbligo di adottare idonei strumenti di "dovuta diligenza" e di essere iscritti al registro nazionale degli operatori.
Fanno da corollario all'intensa attività dei cinquanta militari controlli anche a pascoli, illeciti transiti fuori strada di veicoli, motocicli e anche motoslitte, fitosanitari per il cancro colorato del platano, meteomont per rilievi giornalieri del manto nevoso e istruttorie/controlli per alberi monumentali. Gli agenti si sono mossi quotidianamente in auto, mountain bike e a piedi per vigilare su valli e pianura bergamasche, con particolare riguardo ai diciannove siti di importanza comunitaria e le sette zone a protezione speciale.
Direi grande affare, più che gran daffare. Multe a chi taglia 4 piante o un po' di rami per tenere puliti boschi e argini, così i pochi che lo facevano non lo faranno più e avremo boschi sempre più sporchi, inutilizzabili, che riverseranno tutto nei fiumi al primo temporale, facendoli uscire. Mah.