Il rapporto di Legambiente

Bergamasca peggiore d'Italia per incidenti ogni mille abitanti, ma è un dato "falsato"

Altissimo però il numero di motociclisti che hanno perso la vita: nel solo 2022 sono stati diciassette su trentanove scontri mortali

Bergamasca peggiore d'Italia per incidenti ogni mille abitanti, ma è un dato "falsato"
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La Bergamasca vince un triste primato: è la provincia con il peggior rapporto tra incidenti stradali ogni mille abitanti. A rilevarlo è la ventinovesima edizione di Ecosistema Urbano, un rapporto stilato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore che analizza centocinque capoluoghi di provincia e le relative performance ambientali. Bergamo si trova al 55esimo posto.

Il posizionamento così basso della nostra provincia, però, risulterebbe «falsato». Come ha sottolineato l'assessore alla Mobilità Stefano Zenoni, intervistato da Corriere Bergamo, in città la Polizia Locale esegue molti più rilievi che altrove in termini assoluti. In più, quando gli agenti rilevano un incidente senza constatazione amichevole, viene registrato sotto la voce di "incidente con feriti" anche se effettivamente non ce ne sono stati.

Nonostante ciò, che i morti sulle strade della Bergamasca siano aumentati è un dato di fatto, specialmente tra i motociclisti. Soltanto quest'anno le vittime di incidenti mortali sono state 39, dei quali 17 viaggiavano su un mezzo a due ruote. Una percentuale del 44 per cento, la più alta mai registrata dal 2000. Di quel dato, il resto riguarda undici pedoni, sette automobilisti e quattro ciclisti. Nel 2019 gli incidenti mortali erano stati cinquanta, mentre nel 2021 trentuno: un dato influenzato dalle restrizioni anti-Covid ancora in vigore.

Le cause, come ha sottolineato il presidente dell'Aci di Bergamo Valerio Bettoni, sono molteplici e dipendono da diversi aspetti che non possono essere inquadrati solamente nel mancato rispetto del codice della strada. Cala invece la percentuale delle vittime tra i 18 e i 30 anni, che passa dal trenta per cento passato al 21 per cento attuale. Stabile la fascia di giovani tra i 14 e i 17 al cinque per cento.

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