Bergamo attrattiva per i giovani: i Neet sono sotto la media lombarda ed europea
Un trend positivo che conferma la forza del territorio bergamasco nel trattenere e valorizzare i propri talenti a partire dal presente

La provincia di Bergamo continua a distinguersi positivamente nel panorama nazionale per la sua capacità di coinvolgere i giovani nel mondo del lavoro e della formazione. I dati 2024 sui Neet - acronimo di «Not in education, employment or training» che identifica i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione - confermano ancora una volta l'eccellenza del territorio bergamasco.
Con un tasso dell'8,4 percento, Bergamo si posiziona significativamente sotto la media lombarda e quasi alla metà di quella nazionale, avvicinandosi ai valori delle regioni più virtuose d'Europa. Un risultato che testimonia la vitalità del tessuto economico locale e l'efficacia delle politiche di integrazione tra formazione e mercato del lavoro.
Un calo costante che premia le politiche locali
L'andamento degli ultimi quattro anni racconta una storia di successo continuo. Dal 2021 al 2024, il tasso di Neet bergamaschi ha mostrato una costante diminuzione, con il calo più significativo registrato tra il 2021 e il 2022 (meno 3,5 punti percentuali). Questo trend, seppur presente anche a livello regionale e nazionale, ha assunto a Bergamo caratteristiche particolarmente positive, mantenendo il territorio sempre al di sotto della media lombarda, eccetto per il solo 2023.
Il fenomeno testimonia non solo la resilienza del sistema economico bergamasco durante e dopo la pandemia, ma anche la capacità di adattamento delle imprese locali e l'efficacia dei canali di collegamento tra mondo della formazione e dell'impresa.
Si riduce il divario di genere
Un aspetto particolarmente significativo dei dati 2024 riguarda la componente femminile. Per la prima volta nel periodo analizzato, il tasso Neet femminile di Bergamo (10,3 percento) risulta inferiore rispetto al dato lombardo, segnando un importante traguardo nell'integrazione lavorativa delle giovani donne bergamasche.
La componente maschile continua a registrare performance ancora migliori, con un tasso del 6,6 percento che si mantiene nettamente sotto il dato lombardo e molto distante da quello nazionale. Anche in questo caso, l'andamento degli ultimi anni mostra un miglioramento costante.
Nel 2024, le donne rappresentano circa il 60 percento della popolazione Neet bergamasca tra i 15 e i 29 anni. Nonostante il divario di genere rimanga ancora presente, la tendenza al miglioramento per entrambe le componenti è incoraggiante.
Bergamo sul podio lombardo
Nel panorama delle province lombarde, Bergamo si conferma tra le più virtuose, occupando la terza posizione sia per il tasso Neet totale che per quello maschile. Solo Lecco e Monza e Brianza precedono Bergamo nella classifica generale.
Per quanto riguarda la componente maschile, Bergamo si posiziona al terzo posto dopo Lecco e Brescia, mentre per quella femminile scende al quinto posto, preceduta da Monza e Brianza, Sondrio, Lecco e Como.


Bergamo in linea con i top in Europa
Particolarmente significativo è il confronto con i dati europei. Mentre l'Italia registra il secondo tasso Neet più alto dell'Unione Europea (15,2 percento) dopo la Romania, Bergamo con il suo 8,4 percento si allinea perfettamente alla media europea (11,1 percento), confermandosi un'eccellenza nel panorama continentale.
Questo dato sottolinea come il territorio bergamasco riesca a offrire opportunità e prospettive ai giovani in linea con i migliori standard europei, distinguendosi nettamente dal contesto nazionale e posizionandosi come modello virtuoso per altre realtà italiane.
Le parole del presidente
«Il fenomeno Neet a Bergamo risulta in calo per il quarto anno consecutivo - commenta il presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Giovanni Zambonelli -. Quello che ci distingue è il valore particolarmente basso, il terzo in Lombardia. Positivo anche constatare che l'incidenza femminile bergamasca è scesa per la prima volta a un livello inferiore rispetto alla media lombarda».
Il presidente sottolinea tuttavia che «l'analisi dei Neet richiede molta attenzione in quanto è un indicatore critico della fase di passaggio dalla formazione scolastica al mercato del lavoro», evidenziando l'importanza di continuare a monitorare e supportare i giovani in questa delicata transizione.
Nuove sfide future
I dati positivi sui Neet bergamaschi non devono far abbassare la guardia. Il fenomeno, per sua natura transitorio e spesso fisiologico nel passaggio tra scuola e lavoro, richiede un'attenzione costante e politiche mirate per mantenere e migliorare ulteriormente questi risultati.
La sfida per il futuro sarà quella di consolidare i progressi ottenuti, particolarmente per quanto riguarda l'integrazione femminile nel mercato del lavoro, e di continuare a rafforzare i collegamenti tra il sistema formativo e le esigenze del tessuto produttivo locale.
I numeri del 2024 confermano che Bergamo ha tutti gli strumenti per continuare a essere un territorio attrattivo per i giovani, capace di offrire opportunità concrete di crescita professionale e personale. Una solidità che rappresenta un valore aggiunto non solo per la provincia, ma per l'intero sistema lombardo ed europeo.