I dati delle centraline

Male l'inquinamento da ozono a Bergamo: è la prima per giorni di sforamento in Pianura Padana

La particolare collocazione pedemontana della città favorisce il concentrarsi del gas nocivo. L'allarme di Legambiente

Male l'inquinamento da ozono a Bergamo: è la prima per giorni di sforamento in Pianura Padana
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Allerta da ozono a Bergamo, dove secondo i dati forniti oggi (giovedì 12 giugno) da Legambiente la nostra città si trova al primo posto, nella Pianura Padana, per giorni di sforamento dal 2022 al 2024.

Il dato preoccupante di Bergamo

Negli ultimi tre anni presi in considerazione dall'Ispra, ai cui numeri fa riferimento l'associazione ambientalista, nel capoluogo orobico alla centralina di via Meucci si sono registrati infatti ben 90 giorni di superamento dell'obiettivo di lungo termine (Olt).

Una cifra che lo pone in pratica al primo posto nella classifica, seguito da Piacenza (78), Vercelli (75) e Milano (74). Comunque, più del 90 per cento dei capoluoghi di provincia nell'area è andato oltre i 25 superamenti dell'obiettivo a lungo termine, che è pari a 120 microgrammi al metro cubo.

Legambiente ha anche fornito i rilevamenti della scorsa giornata, nella quale in città si è raggiunta la concentrazione di 190 microgrammi al metro cubo come picco di massima media oraria. Si è superata la soglia di informazione dei 180 microgrammi al metro cubo, sebbene si sia rimasti sotto quella di allarme di 240 microgrammi al metro cubo. Un valore sfiorato invece dalla centralina di Milano Verziere (238) e oltrepassato addirittura da quelle della vicina Cormano ancora nel Milanese (250) e di Saronno nel Varesotto (252).

Attenzione però, perché l'ozono che crea problemi a Bergamo (e quindi anche in provincia) non è tutto risultato dell'inquinamento generato da noi: arriva anche dalle altre zone. Le città più inquinate, specie quelle pedemontane e quindi anche il capoluogo orobico, non pagano tanto gli effetti dell’ozono prodotto nel loro territorio, quanto le conseguenze dell’essere sottovento rispetto alle principali fonti emissive. Sono quindi le brezze estive a portare l’aria inquinata a ridosso dei primi rilievi prealpini.

La situazione in Pianura Padana

Come spiegato ancora da Legambiente, il 55 per cento dei capoluoghi nel periodo 2022-2024 ha registrato ben più di 50 giorni di superamento dell’Olt. Solo le località romagnole (Ravenna e Rimini) e quelle alpine (Belluno e Sondrio) rispettano i limiti normativi vigenti (meno di 25 superamenti annui).

Nell’ultimo triennio, i superamenti della soglia di informazione sono stati cospicui: l’80 per cento delle stazioni urbane ne ha registrato almeno uno nel 2022, mentre sono stati il 68 per cento nel 2023 e il 38 per cento nel 2024, con un andamento coerente con la meteorologia stagionale. Solo nel 2023 si è registrato un superamento della soglia di allarme, proprio a Bergamo.

Colpa di metano (e allevamenti intensivi)

«Con il primo episodio di caldo torrido, che ha colpito le regioni del Centro Nord - ha commentato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - torna il problema dell’inquinamento da ozono, una sostanza pericolosa anche per la salute, che si forma dagli inquinanti che risiedono nell’atmosfera quando questi sono esposti a intensa radiazione solare. La qualità dell’aria peggiora come abbiamo raccontato nel nostro dossier anche a causa di altri gas precursori, tra cui il metano».

La strada maestra per affrontare il problema, per l'associazione, è la collaborazione dei Paesi firmatari del Global Methane Pledge, l’accordo globale che prevede una riduzione del 30 per cento delle emissioni di metano entro il 2030, rispetto ai livelli del 2020. Obiettivo, al momento, ancora lontano. «Ad oggi - dichiara Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia - un grosso ostacolo alla riduzione delle emissioni di metano nelle regioni padane è nei numeri degli allevamenti intensivi, che derivano da decenni di assenza di governo dei processi di concentrazione nella zootecnia».

Commenti
Francesco Giuseppe

Ma basta! Finita la menata delle polveri sottili e della Co2, adesso attaccano con l'ozono. Fosse vero dovremmo essere tutti morti da anni. Le auto sempre bloccate grazie ai cantieri eterni ed inutili, dovuti a queste giunte comunale e provinciale, ovunque in città e fuori, ovviamente inquinano di più che se scorrono. Invece vogliono il traffico bloccato. La gente ha l'asma e il raffreddore anche per le allergie ai pollini che, non tagliando l'erba, impestano l'aria. Di questo degrado nessuno parla, anzi.

Semper85

Eh ma la colpa è delle auto, soprattutto delle diesel! L'aeroporto? Ma quale aeroporto? Quello non conta!

Marcello

Da quello che so, l'inquinamento da ozono dipende pesantemente dai motori. E una città col traffico paralizzato è piena di auto con il motore acceso, ma ferme.

FEDERICO

Bergamo è gestita da affaristi e approfittatori. Come si puo' avere un areoporto in continua espansione a 4,9 Km dal centro cittadino. Inoltre ogni strada che si percorre è intasata da traffico quotidiano in attesa di smaltimento. Vai in Valbrembana e ci sono le ormai famose e ridicole rotonde di Pontesecco. Vai in Valseriana e hai i semafori e rotonde bloccate per i nobili di Gorle. Vai verso Dalmine ti ritrovi diversi cantieri che per lo più lavorano due o tre operai. Non parliamo del centro cittadino ormai invivibile per le numerose iniziative dell'ufficio "animazione" del comune che quotidianamente organizza mercati, mercatini, feste, festine e quando manca inutili marce e raduni. Ma dov'è finita la Bergamo bene di una volta?

Gigio

Sono le mucche che scorreggiano, ad inquinare. Sono le macchine, le moto, i motorini, le bici elettriche, ad inquinare. Invece, sembra che l'aeroporto, migliori la qualità dell'aria. Più voli, più decolli / atterraggi, toccasana per l'aria. Anche l'ARPA lo dice!!!!!!!!

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