La proposta

Bergamo e Bucha, il sindaco Gori propone il gemellaggio

Due città simbolo di due tragedie, quella della guerra e della pandemia: i sindaco delle due città si sono incontrati

Bergamo e Bucha, il sindaco Gori propone il gemellaggio
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Bergamo e Bucha: due città lontanissime geograficamente ma entrambe simbolo di due tragedie, che presto potrebbero unirsi in un legame ancora più profondo. Nei prossimi giorni il Consiglio di Bucha voterà la proposta di gemellaggio, avanzata dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori nelle scorse settimane, un'iniziativa che ha avuto molta eco in Ucraina tanto da essere indicata dal premier Zelenskij come esempio di collaborazione tra Italia e Ucraina.

«La storia di Bucha – ha detto il sindaco di Bergamo, che nel pomeriggio di ieri 17 maggio ha incontrato virtualmente il primo cittadino di Bucha, Anatoly Fedoruk – ha colpito molto l'opinione pubblica italiana. Io, poi, in particolare vedo un parallelo con la vicenda di Bergamo, altra città che suo malgrado è divenuta simbolo di un altro evento tragico, ovvero quello del Covid-19 che nella nostra città ha fatto settecento vittime e oltre seimila nella nostra provincia nel 2022».

Per questo motivo il sindaco Gori ha pensato di proporre una relazione speciale fra le città, che non fosse solo simbolica ma che si potesse «riempire di cose e azioni concrete». Come spiegato dal primo cittadino bergamasco, infatti, l'auspicio è quello di coinvolgere le imprese, i volontari e le istituzioni culturali non soltanto per ricostruire fisicamente Bucha, ma anche per ripristinare un clima di fiducia dopo la tragedia della guerra.

Prima, la cittadina ucraina contava 53 mila abitanti (73 mila considerando i tredici piccoli villaggi che la circondano). Dopo l'occupazione russa, 147 edifici sono stati rasi al suolo, 456 i cittadini uccisi dai soldati russi. Ma molti risultano, tuttora, ancora dispersi, tanti deportati in Russia attraverso la Bielorussia. «Non sappiamo quale destino possano aver avuto» commenta Fedoruk.

«Sono molto grato di aver ricevuto questa proposta dalla città di Bergamo – prosegue il primo cittadino di Bucha –. Avremmo voluto essere noti per quel che di buono facciamo, non certo per il disastro che ci ha colpito. Non possiamo riscrivere la storia, non possiamo cancellare quel che è accaduto, ma il mio impegno ora è quello di chiudere questa pagina dolorosa per la nostra città e aprirne una nuova. Bucha e l’Oblast’ di Kiev sono stati liberati e questa è forse la cosa più importante, ma ogni giorno è ancora segnato da funerali e dal lutto delle nostre famiglie».

L'incontro, per ora soltanto virtuale, fra i due sindaci è stato favorito da CESVI, la ONG bergamasca che da qualche settimana è al lavoro per portare aiuti in Ucraina e nella città di Bucha. Il primo cittadino di Bergamo ha, inoltre, dato la propria disponibilità a recarsi nelle prossime settimane proprio a Bucha, con l'obiettivo di stringere ulteriormente le relazioni tra le due città e rendersi conto di persona di quali possano essere gli aiuti concreti da rivolgere alla città ucraina nei prossimi mesi.

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