La proposta

Gli oneri di urbanizzazione delle nuove case a Bergamo cresceranno del trenta per cento

Erano fermi dal 2013. Valesini: «Adeguati all'indice Istat». Dal provvedimento arriveranno 10 milioni in più in dieci anni per coprire il bilancio. Palla al consiglio comunale

Gli oneri di urbanizzazione delle nuove case a Bergamo cresceranno del trenta per cento

«Un aggiornamento delle aliquote, non discrezionale, bensì obbligato dopo l’approvazione di un nuovo Piano di governo del territorio». Così, questa mattina (11 novembre) a Palazzo Frizzoni, l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini ha spiegato la proposta di ritocco all’insù degli oneri di urbanizzazione da versare al Comune di Bergamo, in particolare quelli per la costruzione di nuove case che cresceranno fino al 30 per cento.

«L’adeguamento riguarda solo le nuove costruzioni – ha detto l’assessore -. Abbiamo fatto un aggiornamento necessario e ben ponderato, con una certa misura perché in questi anni dalle riqualificazioni e ristrutturazioni abbiamo avuto buoni risultati. Mentre il resto non è stato toccato perché le aliquote sono già alte».

Il Comune ha fatto un raffronto con le realtà lombarde vicine. Sono state confrontate le aliquote di Bergamo con quelle di Brescia, Varese, Lecco, Monza, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni (non è stata presa in considerazione Milano, che segue dinamiche di mercato tutte sue). Ebbene, sul residenziale le aliquote bergamasche, ferme al 2013, erano molto più basse. Da qui la proposta di un riallineamento. Mentre per il commerciale, terziario e direzionale, le aliquote sono già più alte di quelle delle città vicine.

L’incremento proposto per il residenziale nuovo segue l’indice Istat del 2 per cento l’anno, a partire dal 2013. L’incremento totale del 30 per cento riguarda dunque la sola residenza libera. Non viene applicato agli ambiti storici, ai cosiddetti “nuclei di antica formazione”, le cui tariffe saranno solo arrotondate all’unità superiore, «per non penalizzare in quegli ambiti l’insediamento di funzioni residenziali, con l’obiettivo di favorire il recupero e la rivitalizzazione dei tessuti storici». Mentre vengono ricalcolati gli oneri relativi a interventi di ristrutturazione «confermando la misura del 40 per cento dell’importo previsto per le nuove costruzioni».

Contemporaneamente, la giunta con un’altra proposta di delibera ha stabilito il nuovo minimo di monetizzazione relativo alla mancata cessione di aree a fini compensativi, a 60 euro al metro quadro.

L’obbiettivo dell’Amministrazione è mantenere in equilibrio le entrate dell’attività edilizia privata e le spese per la realizzazione e la manutenzione delle infrastrutture pubbliche. Le stime dicono che da qui al 2035 serviranno – fra servizi e opere pubbliche da mantenere – 150 milioni. Attualmente la cifra è coperta all’87 per cento. Incrementando gli oneri di urbanizzazione, arriveranno circa 10 milioni in più in 10 anni e la copertura del fabbisogno totale salirà al 92 per cento.

Ora la proposta passa al Consiglio comunale.