Bertolaso ha torto, ma ora per i malati oncologici al Papa Giovanni c'è il "pulsante blu"
Per chi ha gravi patologie e deve sottoporsi a controlli regolari esiste da poco un accesso privilegiato, visibile sui totem all’ingresso di ogni torre
di Paolo Aresi
«Io sono un malato oncologico, ho un’invalidità del settanta per cento, usufruisco della legge 104. Anch’io ho enormi problemi quando devo prenotare le visite che la dottoressa di onco-ematologia del Papa Giovanni mi chiede». Edoardo ha 55 anni, ha scoperto di soffrire di un tumore, di un linfoma che era andato oltre il quarto stadio, nel maggio del 2022. Da allora è stato curato al Papa Giovanni. Attualmente si trova in una fase di controllo.
Spiega: «Ogni quattro mesi faccio una visita in ospedale, sono seguito da una dottoressa di onco-ematologia. Tutto molto bene, lei è davvero brava. La prossima visita l’avrò a giugno. Mi ha prescritto una radiografia al petto e un’ecografia all’addome. Ho cercato di prenotare con il Servizio sanitario nazionale, per la radiografia ci sono riuscito, ma per l’ecografia non è stato possibile nei quattro mesi. Ho dovuto farlo con una struttura privata, pagando. Il problema esiste, è reale, non è una fake news come invece ha detto Bertolaso».
Edoardo è uno dei tanti lettori che ci hanno scritto in seguito alla polemica tra l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, e la Cgil di Bergamo che aveva denunciato la situazione di una malata oncologica costretta a pagare gli esami necessari per le visite. Bertolaso ha spiegato di avere verificato che usando semplicemente il portale regionale “Prenota Salute” la prima data disponibile per un’ecografia all’addome era il 7 maggio 2024, quindi a “soli” due mesi da oggi. Ma anche il nostro lettore Edoardo conferma che per lui è stato impossibile fare un’ecografia in Bergamasca prima del 25 giugno, giorno del suo controllo al Papa Giovanni. Al nostro giornale sono piovute decine di commenti che riportano casi personali dove le prenotazioni sono state impossibili nei tempi previsti.
Anna Ghilardi, per esempio: «Buongiorno, alcuni mesi fa ho prenotato una ecografia tiroidea, tempo di attesa sedici mesi... signor Bertolaso, se vuole le invio copia della prenotazione». Roberto Rusconi: «Prenotazione Tac con otto mesi di attesa. Avendo urgenza di controllo mi sono dovuto rivolgere a una struttura privata (tempo di attesa due giorni)». Eugenio Mazzi: «Prenotato ecografia piede agosto 2023, primo appuntamento libero settembre 2024. Visita oculistica prenotata marzo 2024 appuntamento marzo 2025...». Tanti interventi, tutti o quasi dello stesso tenore.
Due situazioni diverse
In realtà il discorso si divide almeno in due parti: da un lato i malati oncologici, dall’altro tutti gli altri. I malati oncologici dovrebbero avere delle corsie preferenziali (...)
Dubito che Bertolaso prenoti gli esami come noi comuni mortali ... avrà i sui medici privati personali Per migliorare le liste d'attesa basta far lavorare i medici dalle 8 del mattino alle 7 di sera. Sabato compreso. Siamo in emergenza? Occorrono soluzioni drastiche. Certo che se al pomeriggio lasciamo fare ai medici la libera professione ....
Bertolaso , forse a lei daranno l'appuntamento dopodomani , ma a me che sono un cittadino qualunque , se mi va bene passano mesi e mesi, o altrimenti pago , allora dopodomani posso accedere agli eventuali esami
Io mi sono dovuto pagare le ecografie al piede nonostante fosse un infortunio e per i casi inail gli ospedali prendono già i soldi da loro per avere i posti liberi(questo mi ha detto il dottore inail)..privato dopo 2 giorni nella stessa struttura ...mio padre tetraplegico e diabetico si paga un buon 60% di cure e dovrebbe fare un controllo ogni sei mesi,puntualmente la prima data disponibile è dopo un anno...si dà priorità al privato e non per problemi di carenza di personale come raccontano anche perché sennò il dottore di turno non lo si troverebbe nemmeno pagando e è un discorso abbastanza ingiusto dato le tasse che puntualmente versiamo per la sanità...
Ci dovrebbe essere una rivolta generale. Il cancro nn guarda in faccia a nessuno. Ci indignamo per le sciocchezze e nn per le questioni di salute. Ho avuto esperienza diretta di come la sanità lombarda è un disastro.
Preciso che sono in cura all'oncologa del PG23 dal 2021 e che mi è stata riconosciuta l'invalidità al 100%. La parte sanitaria ritengo risponda in modo concreto alle esigenze degli assistiti, mentre concordo che la parte burocratica amministrativa (per capirci non quella medico/infermieristica) lasci molto a desiderare. Nelle mie quasi settimanali chiamate al CUP regionale sovente mi pare di riscontrare una sorta di volontà di fare apparire più scadente il servizio sanitario lombardo. Forse perché coloro che gestiscono le chiamate al CUP Lombardia rispondono da fuori regione (...): molte volte mi chiedo se questo intasamento delle prenotazioni sia reale o abbia altri fini e scopi? Quante sono le prenotazione alle quali poi non fa seguito l'intervento prenotato?