Bilancio disastrato e uffici vuoti: dimissioni in blocco a Canonica, Comune commissariato
A causa della situazione ereditata dalla precedente Amministrazione, dopo soli sei mesi il sindaco Riccardo Sonzogni si è arreso
Il bilancio è un disastro e gli uffici comunali sono rimasti vuoti. Per questi motivi, i membri della maggioranza in Consiglio comunale a Canonica d'Adda, insieme al sindaco Riccardo Sonzogni e alla sua Giunta, hanno rassegnato le proprie dimissioni stamattina (venerdì 22 novembre), dando di fatto il via libera al commissariamento.
La decisione, dopo del tempo preso per riflettere sulla questione, come riportato da PrimaTreviglio è arrivata in seguito agli ultimi travagliati mesi e un confronto, martedì scorso, con il prefetto Luca Rotondi.
Le dimissioni dopo pochi mesi
Non è quindi durata nemmeno sei mesi l'avventura del primo cittadino e della sua lista, "Un passo avanti", alla guida del paese. Troppo pesanti la situazione finanziaria e l'incidenza del significativo disavanzo di bilancio, ereditato dalla precedente gestione, a guida dell'ex sindaco Gianmaria Cerea, per andare avanti. Così, dopo vari tentativi e un lungo confronto con gli organi competenti e all'interno del proprio gruppo, la maggioranza ha deciso di fare un passo indietro.
Già nelle ultime settimane, l'Amministrazione aveva rivelato, gradualmente, le difficoltà di gestione dell'ente. Nel mese di settembre, infatti, era stata convocata e condotta un'assemblea pubblica, durante la quale Sonzogni, eletto lo scorso giugno, aveva messo al corrente la popolazione circa una non meglio precisata difficoltà di bilancio, sulla quale il Comune ha condotto analisi e approfondimenti affidandosi ad uno studio specialistico leader nel settore.
Studio che, purtroppo, non ha fatto altro che portare alla luce ancor più i problemi e le difficoltà finanziarie dell'ente, accumulatesi nel corso della passata gestione. Un vaso di Pandora la cui apertura ha generato attriti sia con gli uffici comunali - quello finanziario in primis - sia all'interno della nuova Giunta, con le dimissioni rassegnate dall'ex assessore (e, nel precedente mandato, responsabile dell'Ufficio Tecnico) Pietro Beretta.
Commissario il viceprefetto Amabile
Ora, il colpo definitivo per Sonzogni e i suoi, con il sindaco che, dopo aver incontrato il prefetto di Bergamo qualche sera fa e avergli illustrato la situazione, si è preso un paio di giorni per riflettere assieme al proprio gruppo, fino a maturare e rendere nota, proprio questa mattina, la decisione della sua squadra. Dopo le dimissioni in blocco Rotondi ha avviato la procedura per lo scioglimento del Consiglio, che sarà disposto con decreto del Presidente della Repubblica.
Per assicurare il regolare funzionamento dell’Amministrazione locale il prefetto, con provvedimento di questa mattina, ha sospeso il Consiglio comunale di Canonica d’Adda e ha nominato, come commissario incaricato della provvisoria gestione, il capo di gabinetto di via Tasso, il viceprefetto Marisa Amabile, cui sono ora conferiti i poteri del sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale.
Starà a lei traghettare il Comune nei prossimi mesi, effettuare una ricognizione quanto più completa della situazione e dare indirizzo per quelle strategie e azioni che possano garantirne una risoluzione nel minor tempo possibile, andando a tagliare tutte le spese ritenute non essenziali, a discapito - senz'altro - dell'erogazione di servizi.
Sempre il commissario, alla luce della situazione, potrà dunque stabilire se Canonica sarà inserita nella prossima tornata elettorale del 2025, o se sarà necessario procedere ancora con la gestione commissariale. La speranza, per tutti i cittadini, è chiaramente quella di poter rimettere l'ente in grado di navigare, anche con una gestione politica, già nel corso del prossimo anno.
La lettera ai cittadini
Sonzogni e la sua squadra hanno tenuto a spiegare le proprie motivazioni alla popolazione attraverso una lunga lettera aperta, inoltrata anche alla stampa:
«Gentili concittadini,
Il Comune che abbiamo preso ad amministrare questa estate trascina e intreccia due gravi crisi che, combinate, divengono un circolo vizioso gravissimo: quella di una situazione economico-finanziaria molto severa e quella dell’assenza di personale.
Abbiamo aggiornato i cittadini, tramite assemblea e stampa, su come, mettendo in ordine conti e bilanci nel rispetto della normativa contabile, sia emersa una situazione economico-finanziaria più grave di quanto preventivato e di quanto fosse visibile prima. L’approfondimento di cause e responsabilità supponiamo che continuerà nelle sedi opportune, alle quali è stata trasferita la documentazione in modo trasparente e da cui si avranno risposte e indicazioni.
Ma, nell’immediato, la situazione è emergenziale, essendo la vita del Comune paralizzata, tanto da non poter erogare i servizi indispensabili e svolgere funzioni fondamentali. Sono i numeri a illustrare la grave situazione: mezzo milione di fatture da pagare, con una cassa già in disavanzo di centomila euro; il disequilibrio con cui gli impegni di spesa a ottobre superavano di 250mila euro gli accertamenti di entrata; le centinaia di migliaia di euro da vincolare in fondi di garanzia che non erano presenti in bilancio.
Ma non è questo a generare l'urgenza di scelte importanti. A spaventare e a far rischiare situazioni molto gravi sono infatti gli uffici quasi vuoti, che non consentono di garantire neppure i servizi fondamentali. Ciò perché la situazione contabile, economica e finanziaria ha generato il blocco del piano di assunzioni preventivato e, a causa dell’impossibilità di impegnare spesa, ha portato gli uffici a doversi privare anche delle collaborazioni esterne a cui il Comune da tempo si appoggiava, prediligendole, purtroppo, alle assunzioni.
Anche la vita istituzionale si è fermata, per mancanza di possibilità e soprattutto per l’assenza prolungata di un revisore dei conti, considerando che già sette revisori, indicati dalla Prefettura, hanno rifiutato l’incarico presumibilmente consci della grave situazione. Per le suddette ragioni, per il bene dell’Ente, del Comune e dei cittadini, con decisione compatta e unanime del Sindaco, degli Assessori e dei Consiglieri, l’intero gruppo di maggioranza ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni in un iter che affidi la gestione alla Prefettura nel minor tempo possibile.
Ci sentiamo di aver fatto tutto il possibile, compatibilmente con le leggi e con gli strumenti a disposizione dell’Amministrazione, per sanare la situazione a livello di sostenibilità almeno fino a fine anno, ma non è bastato e urge che il Comune sia nelle mani di autorità che abbiano strumenti e potere per riattivarlo in tempi brevi».
Non è facile amministrare , ma è assurdo che un comune come Canonica sia in fallimento. Sarebbe interessante sapere i costi fuori bilancio e cone mai sono stati autorizzati.
è incredibile come si possano verificare certe situazioni,mi viene un dubbio:non è che in queste liste civiche o pseudo civiche si nascondano fenomeni che improvvisano doti di gestione, solo per ambizione personale senza avere le necessarie capacità e cultura politica ?