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Bimbi ucraini ospitati in Valle Imagna, ci risiamo: lo Stato non rimborsa

Rota d’Imagna aspetta un milione di euro, Bedulita ha ricevuto solo 15 mila euro e Pontida non ha mai visto niente

Bimbi ucraini ospitati in Valle Imagna, ci risiamo: lo Stato non rimborsa
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di Paolo Aresi

Siamo alle solite: lo Stato non rimborsa le spese sostenute dai Comuni per dare ospitalità ai bambini ucraini arrivati a Bergamo ormai quasi due anni fa, nell’aprile del 2022, dopo lo scoppio della guerra. Pontida non ha ricevuto un euro, Bedulita quasi niente (15 mila euro su 215 mila) e Rota Imagna è in arretrato di quasi tutto il 2023.

Non è una novità: lo Stato non ha ancora finito di pagare la Caritas bergamasca e le cooperative per l’ospitalità data negli anni scorsi a centinaia di richiedenti asilo.

La situazione dei tre paesi bergamaschi è grave. Si sono offerti di dare una casa ai bambini ucraini con grande generosità, ma sostenere tutte le spese, per Comuni dai bilanci magri e risicati, non è facile.

Specie per Rota d’Imagna che ha accolto novanta bambini. Lo Stato ha finora rimborsato le spese sostenute nel 2022. Bedulita ospita otto bambini e Pontida tredici, che sono accolti nella foresteria dell’Abbazia. Bedulita, settecento anime, ha sborsato finora 250 mila euro mentre Pontida ne ha versate circa 215 mila. Rota Imagna deve riscuotere circa un milione.

A Pontida, come a Bedulita e a Rota Imagna, fanno notare che (...)

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