Bimbo con la febbre a 40 e nessun pediatra nel raggio di 40 chilometri: lo sfogo di una mamma
L’episodio risale al 28 luglio, a Oltre il Colle: la signora è dovuta scendere dal suo pediatra di famiglia con lo studio a Bergamo città
Pubblichiamo la lettera scritta da una lettrice per segnalare quello che ha definito come «un grave disservizio del sistema sanitario della provincia di Bergamo». La signora si trovava settimana scorsa in visita dai genitori in montagna con il suo bambino piccolo, al quale a un certo punto è venuta una febbre molto alta che non accennava a scendere. Al momento di trovare un pediatra nelle vicinanze, è cominciato il calvario.
«Giovedì 28 luglio mi trovavo presso l'abitazione dei miei genitori nel comune di Oltre il Colle, precisamente nella frazione di Zambla Bassa - comincia il racconto -. Da due giorni mio figlio di due anni e mezzo aveva 39-40 di febbre e la temperatura non accennava a scendere. Dopo aver sentito la pediatra di Bergamo (sono residente in città), la quale mi ha fortemente sconsigliato di fare tutta quella strada con un bimbo con la febbre così alta, ho provato a contattare il pronto soccorso di San Giovanni Bianco, dove il pediatra sarebbe stato presente solo il giorno dopo».
Nessun problema, penserà qualcuno: bastava cercare un professionista nelle vicinanze. Cosa che la madre ha fatto, ma con scarsi risultati:
«Ho provato a chiamare una pediatra di Zogno, la quale non era reperibile in quanto assente per ferie. Ho provato a contattare un pediatra privato di San Pellegrino, il quale non ha mai risposto alle chiamate, ma si è reso disponibile solo a mezzogiorno e mezzo perché, giustamente, già occupato in altre visite. L'unico pediatra di zona, attivo per decenni e uomo fortemente amato dalla gente del posto, risulta ancora attivo in Google, ma sfortunatamente è malato e non più in servizio da tempo. Alla fine ho richiamato la mia pediatra, la quale mi ha subito accettata. Era allibita dal fatto che non ci fossero contatti nel raggio di quaranta chilometri. Trovo assurdo e allucinante non avere un servizio sanitario decente in una provincia dove la sanità dovrebbe essere un fiore all'occhiello. Non pretendo un pediatra 24 ore su 24 in una zona dove, purtroppo, tante famiglie hanno deciso di non vivere più, ma una copertura per le urgenze mi sembra il minimo. Almeno garantite la copertura presso il pronto soccorso».
Il figlio ha quindi passato ore in macchina a 30 gradi, intanto che la lettrice e la madre cercavamo un numero libero, un contatto o un riferimento da chiamare per evitare di scendere fino a Bergamo.
«Ci sarebbe solo da vergognarsi per una mancanza così grave, perché siamo al solito punto: se non succede nulla vuol dire che va tutto bene, giusto? Potete rispondere che c'erano altri cento pediatri da Zogno in giù, ma credetemi che è impossibile guidare, controllare mio figlio e cercare di capire cosa fare mentre si fa scorrere la lista di Google. Ditemi il senso di fermarsi, non so, a Villa d'Almé, quando a cinque minuti avrei visto la mia pediatra. Mi sono dilungata fin troppo e non so nemmeno se leggerete fino a qui, so solo che se dovesse succedere qualcosa di veramente grave, ce l'avrete sulla coscienza voi».