Bombe su Kiev, appello valdimagnino: «Assurdo far partire gli orfani dalla Bergamasca»
Si attende l’ultimo provvedimento del tribunale dei minori di Brescia, ma negli ultimi giorni in Ucraina la situazione è nettamente peggiorata
di Paolo Aresi
«Navighiamo a vista, aggiornamenti non ne abbiamo, restiamo in attesa di conoscere le decisioni del tribunale dei minori dopo la sospensione del provvedimento che definiva il ritorno in patria dei ragazzi, sospensione arrivata appena prima di ferragosto. La nuova decisione del tribunale è stata adottata davanti alle istanze di protezione internazionale per i minori, in totale mi sembra una quarantina di richieste, che i tutori hanno presentato in prefettura. Questo ha portato la presidente del tribunale a bloccare l’esecuzione del provvedimento di rimpatrio, sospensione che ci sembra provvidenziale alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni in Ucraina». Il sindaco di Rota Imagna, Giovanni Locatelli, porta avanti l’ospitalità nei confronti dei quarantuno ragazzi ucraini rimasti nel paese senza tentennamenti.
I fatti degli ultimi giorni, con i bombardamenti in Ucraina, fanno pensare che ragionevolmente gli orfani resteranno in valle.
Il tribunale dei minori di Brescia dopo la richiesta di rimpatrio del console ucraino aveva ascoltato molti ragazzi e tutori e alla fine aveva deciso che la richiesta delle autorità ucraine per i sessantuno ragazzi rimasti in territorio bergamasco (quarantuno a Rota Imagna, otto a Bedulita e dodici a Pontida) era giustificata: in fondo si trattava di tornare a casa, sebbene questi ragazzi siano orfani, ospiti tutti dell’istituto di accoglienza di Berdjansk, finito sotto la minaccia delle bombe nel febbraio e marzo di due anni fa.
I responsabili dell’orfanotrofio organizzarono la fuga e giunsero in Polonia chiedendo aiuto all’Europa. Anche dall’Italia e da Bergamo arrivarono delle disponibilità e il gruppo di circa centoventi bambini e ragazzi raggiunse la nostra città nel marzo del 2022.
In prefettura si svolse una riunione difficile, perché a parole tutti erano solidali, ma ospitare oltre cento ragazzi non è certamente facile. Davanti a tanta perplessità fu il sindaco di Rota d’Imagna, Giovanni Locatelli, ad alzare la mano e a dire: «Gli orfani li prendiamo noi».
Una decisione coraggiosa, anche perché il paese della Valle Imagna conta soltanto novecento abitanti.
Come racconta il sindaco, si riteneva (...)
Mandateli, nelle abitazioni, della star ZELENSKY. Lui, in giro ad elemosinare armi, a destra e a manca, intanto, la SUA gente, MUORE. Si dovrebbe vergognare. E noi lo aiutiamo. Anche noi, ci dovremmo vergognare.
Ditelo al loro capoccia bellicoso che e' a far la star a cernobbio. Tutti gli ucraini sparsi a far la bella vita in europa se ne devono tornare a casa