Caldo senza precedenti e Covid: in Bergamasca aumentano le richieste di soccorso
Rispetto al triennio precedente (2019, 2020, 2021), la media è passata da 700 a 850 chiamate d'intervento quotidiane
Il caldo si fa sentire. Non solamente con conseguenze sul territorio, ma anche sulla salute di molti, in particolare i più fragili e deboli. Lo confermano i dati diffusi ieri (22 luglio) dalla centrale operativa Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) e che mostrano come, nei mesi di giugno e luglio 2022, la media di richieste di intervento sia più alta in tutta la Regione rispetto alla media degli interventi richiesti nello stesso periodo delle scorse tre annata (2019-2020-2021).
Ponendo la lente sugli interventi sul nostro territorio (analizzato insieme a quelli di Brescia e Sondrio, perché la centrale operativa locale gestisce le tre province insieme), si è passati da una media di settecento richieste di intervento giornaliere registrata nell'ultimo triennio a una media di 850 chiamate giornaliere negli ultimi due mesi dell'anno in corso.
Sul resto del territorio lombardo, il picco maggiore viene registrato, comprensibilmente, sui territori di Milano e Monza-Brianza, dove si è passati dalle 1.500 chiamate giornaliere degli anni scorsi alle 1.800 di quest’anno; sui territori di Varese, Como e Lecco, invece, da 550 chiamate giornaliere alle 700 attuali; infine, sulle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova l'aumento si è arrivati alle 600 richieste d'intervento medie al giorno attuali contro le 500 del triennio passato.
Come spiegano da Areu, «quanto osservato ha due diverse motivazioni: da una parte le temperature più elevate rispetto alla media stagionale, dall’altro la prevalenza di pazienti Covid più alta rispetto a quella degli anni precedenti. La popolazione più frequentemente soccorsa, per motivi non traumatici, è quella fragile, ovvero composta da soggetti di età superiore ai 65 anni affetti da patologie croniche».