Polemica

Calolziocorte, raffica di multe al semaforo: "colpa" del nuovo sistema di telecamere

Tra corso Dante e via Attilio Galli: rileva le infrazioni al passaggio con il rosso. Ma c'è chi ha solo accostato poco oltre la striscia...

Calolziocorte, raffica di multe al semaforo: "colpa" del nuovo sistema di telecamere
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Oltre mille multe in tre mesi: insorge la polemica a Calolziocorte, nel Lecchese, per il semaforo posto all'incrocio tra corso Dante e via Attilio Galli, lungo la statale per Bergamo. C'è chi, come riporta L'Eco di Bergamo, ha ricevuto più di una sanzione: a un residente della frazione Rossino ne sarebbero state notificate addirittura sei.

La causa, come anticipato, è il semaforo dove sono state posizionate alcune telecamere con sistema T-Red, pensate per rilevare le infrazioni al passaggio con il rosso. In questo caso, il circuito sorveglia entrambe le vie - corso Dante e Galli. Chi ha ricevuto la multa, ha spiegato di avere in alcuni casi solamente superato la striscia di arresto con una ruota, senza effettivamente passare con il rosso.

Mai effettuato nessun test, la segnaletica è nascosta

Sono mesi, in ogni caso, che si parla dell'adozione del nuovo sistema di telecamere: lo scorso marzo, in Consiglio comunale, il sindaco Marco Ghezzi aveva spiegato che la messa in funzione sarebbe stata preceduta da una sperimentazione, così come sarebbe stato messo in evidenza il tutto. Ma, a qualche mese di distanza, i cittadini lamentano tutt'altro: nessun test mai effettuato e segnaletica nascosta.

Accese le polemiche, anche tramite il gruppo Facebook "Sei di Calolzio se...", per la nuova regolamentazione adottata dal Comune, che ha risposto come lo strumento installato sia in realtà «legato alla salvaguardia della sicurezza e non per fare cassa». I disagi più discussi sono le lunghe code, in direzione Lecco e Bergamo, provocate dal traffico che si registra lungo la statale e su via Galli, specialmente per chi si immette. Proprio qui l'amministrazione ha ripristinato la possibilità di svoltare a sinistra, abolita quarant'anni fa.

Si pensa alla raccolta firme

Sonia Mazzoleni, capogruppo di "Calolziocorte Bene Comune", ha pubblicato un comunicato in cui critica le scelte dell'amministrazione. «Tantissimi cittadini in questi mesi hanno dovuto constatare e convivere con le molteplici difficoltà causate dalle modifiche apportate al semaforo, che hanno notevolmente rallentato il flusso del traffico in uscita dal centro della città, creando un blocco della circolazione, anche a ritroso, lungo corso Europa e per chi scende dalla zona collinare, ma soprattutto corredate da salatissime e numerosissime sanzioni».

Il gruppo vorrebbe avviare una raccolta firme, a settembre, per chiedere a sindaco e amministrazione di riportare tutto com'era prima: «ripristinare le precedenti indicazioni semaforiche con l’obbligo di svolta a destra per chi proviene da via Galli per raggiungere corso Dante e che venga rimosso il rilevatore che, a differenza di quanto sostiene il sindaco, riteniamo sia stato posizionato solo per far cassa».

Commenti
Simone C

Qual è la parte non chiara di: - semaforo rosso - linea di arresto Se gli automobilisti ignorano questa segnaletica o non la conoscono forse dovrebbero ripetere l'esame della patente invece di lamentarsi. Sulla banchina della stazione vi sporgete oltre la riga gialla pensando che così il treno arriva prima? Se siete in fila al supermercato spingete quelli davanti sperando di uscire prima? No, e allora anche in strada si sta fermi quando si deve e dove si deve, e ci si muove solo quando si può e dove si può. Forse se la gente smettesse di comportarsi come se le regole (regole di sicurezza e utilizzo di un BENE CONUNE e CONDIVISO come la strada, tanto per essere chiari) vadano rispettate solo quando qualcuno che "guarda" , forse forse, non ci sarebbe bisogno che quel qualcuno stesse cercasse metodi sempre più fastidiosi per sanzionare i comportamenti scorretti.

Venanzio

Mi ripeto sempre quando succedono questi fatti in vari Comuni dell'isola. Basterebbe mettere un semaforo con contasecondi (come all'incrocio cosiddetto delle 4 strade a Bonate Sopra) e non ci sarebbero più diatribe. Ma evidentemente non c'è la volontà di inserire quella norma a livello nazionale. E si rischia di finire stritolati da chi non interessa tutelare i guidatori.

Raul

Quando il comune flexa man forte, servirebbe una risposta flexi adeguata. Esiste ancora la satira e la libertà di pensiero in Italia? Da domani avrò il fiuto di un segugio alle spalle.

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