Cane di un bambino autistico non può salire in funicolare, le persone in coda insorgono
Aaron, un labrador di circa un anno, non aveva la museruola: stoppato dal controllore. Ma è il cane di assistenza del piccolo Leonardo, di dodici anni
«I cani senza museruola non possono viaggiare sulla funicolare». È stato categorico, il controllore che domenica ha impedito a un labrador di salire a bordo del mezzo insieme ai suoi umani per raggiungere Città Alta. Ma Aaron - questo il nome del cucciolo - non è un cane qualsiasi: è il cane di assistenza del piccolo Leonardo, dodici anni, che soffre di una forma grave di autismo. Così la gente in coda è insorta e Aaron - infine - è stato fatto salire a bordo.
Una vicenda che ha dell'incredibile, quella avvenuta nel pomeriggio di domenica 16 aprile, che Cristina Finazzi (mamma di Leonardo) ha voluto raccontare a Corriere Bergamo. Lei, di Chiuduno ma da anni trasferitasi a Varese con il marito Massimo, aveva scelto di fare una visita in città con tutta la sua famiglia, Aaron compreso. Arrivata alla biglietteria nota il cartello: tutti i cani sono ammessi, purché indossino la museruola. Il loro cucciolo non l'aveva, ma era estremamente importante che salisse insieme a loro.
Aaron è infatti il cane di assistenza del figlio Leonardo e da ottobre suo inseparabile compagno: lo ha aiutato a superare alcune delle difficoltà legate alla grave forma di autismo di cui soffre. Cristina era pronta a mostrare tutta la documentazione necessaria, compreso il pass di disabilità del figlio. Alla biglietteria hanno "passato la palla" della responsabilità al macchinista. Così la donna si fa strada tra la folla e, raggiunti i tornelli, spiega nuovamente la situazione al controllore. Che è categorico: «Senza museruola non sale».
Il controllore dice no, le persone in coda insorgono
A nulla è servito chiedere di parlare direttamente con il macchinista. E così ci ha pensato la folla che era in coda: «Una cosa del genere non si è mai vista, altro che Bergamo e Brescia Capitale della Cultura. Chiamate i vigili» dice qualcuno, «Se non salite voi, non saliamo nemmeno noi» ha dett0 qualcun altro. Di fronte a tanto trambusto, è scattato il contrordine: Aaron può salire. E, anzi, un'addetta si è pure offerta di portare i biglietti per non dover rifare la coda da capo.
«A me veniva da piangere, continuavo a ringraziare tutti» ha spiegato al quotidiano Cristina, che ha fondato insieme ad altri genitori l'associazione Spazio Blu Autismo con l'obiettivo di garantire percorsi riabilitativi e progetti sociali ai propri figli. Infatti, quello di Aaron non è un nome qualsiasi: sta per "Autism awareness runs on dogs". Che tradotto significa "la consapevolezza dell'autismo passa dai cani". «Il cane può aiutare a "spiegare" l'autismo e diffondere la cultura della convivenza delle differenze» ha concluso Cristina, che insieme alla sua famiglia domenica ha potuto infine visitare Piazza Vecchia, la Rocca e l'antico lavatoio in compagnia di Aaron, grazie a un vero gesto di solidarietà.