Dopo quattro mesi e lo sgombero, non sono ancora partiti i lavori alla Residenza sanitaria per disabili di Piario: gestita dalla Cooperativa Lavorare insieme, l’edificio doveva essere sottoposto a una ristrutturazione ed i 32 ospiti, con il personale, erano stati trasferiti alla Fondazione Carisma di Bergamo.
Ritardi nel cantiere
Tuttavia, da quando la struttura è stata svuotata, cioè a giugno, fino a oggi, i lavori di sistemazione e adeguamento antisismico non sono ancora partiti. Una situazione che ha provocato un certo disagio sia agli utenti, di cui il trenta per cento viene dall’Alta Val Seriana, sia ai dipendenti della realtà, che tra medici, infermieri e operatori sono una cinquantina.
Questo in quanto sia i famigliari che i lavoratori devono ripetutamente spostarsi dalle proprie zone di residenza fino a Bergamo. Viaggi che ormai, sia per la distanza che per il traffico, non sono certo brevi. Nonostante ciò, ad oggi non sarebbe stato comunicato né un cronoprogramma né una data d’inizio certa degli interventi.
Interrogazione sulle tempistiche
Motivo per cui, i consiglieri regionali bergamaschi del Pd, Davide Casati e Jacopo Scandella, hanno presentato il 20 ottobre scorso un’interrogazione all’assessore Guido Bertolaso sul tema. «Il protrarsi di tale condizione ha ricadute concrete sulla qualità della vita degli ospiti, sulla sostenibilità organizzativa e psicologica delle famiglie, che faticano a mantenere contatti regolari con i propri cari, nonché sull’operato del personale e sulla loro concreta disponibilità a sopportare il disagio degli spostamenti su Bergamo» hanno scritto nel documento.
Per i rappresentanti dem, a suscitare preoccupazione è la mancanza di comunicazioni ufficiali e riferimenti temporali precisi, con gli amministratori locali a esprimere pubblicamente allarme per i ritardi e l’assenza di certezze. Ats Bergamo, in un recente incontro con i rappresentanti del territorio e la Cooperativa Lavorare Insieme, aveva detto che avrebbe al più presto condiviso un cronoprogramma, senza però fornire indicazioni precise.
«Il rispetto dei tempi negli interventi di edilizia sanitaria è fondamentale – hanno aggiunto i consiglieri -, soprattutto quando si tratta di strutture che accolgono persone fragili, ed è compito della Regione garantire una programmazione efficace e una vigilanza attenta sulle strutture socio-sanitarie».
Per questo, hanno chiesto se Ats e Regione Lombardia abbiano definito, insieme all’azienda aggiudicataria dell’appalto, delle date e delle fasi di lavoro per concludere in tempi ragionevoli i lavori e far rientrare in sicurezza gli ospiti. Infine, domandano che queste informazioni vengano condivise con il territorio e le famiglie.