Carenza di medici, di male in peggio: addio alle Cadd, arrivano gli Amt
Nuova variazione. Regione ha imposto alla Bergamasca, dal prossimo 1 aprile, gli Ambulatori medici temporanei. Ma i dottori non ci stanno
di Andrea Rossetti
È passato appena un anno e mezzo circa da quando, con estrema fatica, Ats Bergamo era riuscita a “progettare” un sistema in grado di sopperire all’ormai cronica - e sempre più allarmante - carenza di medici di base (per la precisione medici di Medicina generale) sul territorio con l’istituzione della Continuità assistenziale diurna diffusa (Cadd). E ora, per volere di Regione, questo sistema andrà in soffitta. A sostituire le Cadd, dall’1 aprile, saranno infatti gli Amt, Ambulatori medici temporanei.
Nonostante la data possa trarre in inganno, ahinoi non si tratta di uno scherzo. La delibera 1.827 del 31 gennaio scorso di Regione ha infatti deciso di «uniformare» la Bergamasca al resto della Lombardia. Peccato che ciò accada in una fase già particolarmente delicata nella gestione dei medici di base, il cui “coordinamento” territoriale è passato di competenza dalle Ats alle Asst per volere delle riforma Moratti, ma soprattutto la novità è stata decisa facendo i conti senza l’oste, ovvero senza considerare l’opinione proprio dei medici stessi, che nell’ultima settimana hanno infatti sottolineato di non condividere la decisione.
Ma facciamo un passo indietro. Nel 2022 il problema della carenza di medici di base sul territorio orobico s’è fatto particolarmente grave, con migliaia di persone che, in particolare a fronte dei molti pensionamenti, sono rimaste senza un servizio fondamentale.
Alla fine, dopo non poche difficoltà e lunghe trattative con i sindacati, Ats ha dato vita alle Cadd: in sostanza, i medici possono mettere - volontariamente - a disposizione alcune ore per assistere pazienti rimasti scoperti, i quali, tramite apposito portale, app o andando nelle farmacie, hanno la possibilità di fissare un appuntamento col medico a loro più vicino che ha dato disponibilità. A fronte del servizio offerto, ogni dottore viene pagato venti euro a prestazione.
È chiaro che si tratta di una soluzione emergenziale, ma nell’ultimo anno il sistema ha preso piede, s’è affinato e in diverse aree della Bergamasca è risultato essere “salvifico”, come ad esempio in Alta Val Seriana, dove due medici in servizio Cadd stanno ancora oggi assistendo circa cinquemila abitanti dei Comuni di Gromo, Gandellino, Valbondione e Valgoglio. Ma la Cadd s’è rivelata un servizio fondamentale anche nella Bassa, ad esempio.
Come detto, ora tutto cambierà. Stando alla delibera di Regione (...)