Presidio

Carichi di lavoro troppo pesanti, il servizio pulizie del Papa Giovanni in presidio

Domani, giovedì 8 giugno, lavoratrici e lavoratori di Markas srl si riunirannotra la torre 4 e la torre 5 in Piazza Oms

Carichi di lavoro troppo pesanti, il servizio pulizie del Papa Giovanni in presidio
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Per mesi hanno atteso una serie di migliorie organizzative mai arrivate, ma sempre più necessarie per allentare la pressione sui loro carichi di lavoro in corsia e nei reparti dell'ospedale Papa Giovanni. Per questo motivo tra le 10 e le 12 di domani, giovedì 8 giugno, lavoratrici e lavoratori del servizio di pulizie (dipendenti di Markas srl) si riuniranno in presidio tra la torre 4 e la torre 5 in Piazza Oms, dove terranno contestualmente un'assemblea.

«A seguito di una riorganizzazione del servizio attuata dall’azienda lo scorso gennaio, i carichi assegnati nei medesimi turni sono aumentati sensibilmente - hanno spiegato i sindacalisti di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti di Bergamo -. A inizio febbraio abbiamo chiesto un confronto con i rappresentanti aziendali. Tre incontri si sono svolti, il 3 marzo, poi il 13 aprile e il 2 maggio, a cui sono seguiti ulteriori faccia a faccia con le delegate su materie tecniche».

Sopralluoghi fatti, ma nulla è cambiato

I sindacati hanno concordato con l'azienda dei sopralluoghi di verifica, da condurre a campione in diversi reparti - e più nello specifico quelli in cui il personale segnalava criticità nella gestione dei tempi - a seguito dei quali Markas ha riconosciuto l'esistenza di questioni da risolvere. «Eppure ora siamo a giugno e ancora nulla è stato modificato in termini di organizzazione del lavoro. I lavoratori sono stanchi di aspettare».

Sono circa 250 le persone che lavorano sotto le dipendenze di Markas srl all'ospedale di Bergamo, quasi tutte donne e con contratti part-time. «Si tratta di molte lavoratrici che da quindici-venti anni operano in quei reparti, con un'età media sempre più avanzata e dunque con una fatica percepita in maniera importante».

Il nodo, sottolineano i sindacati, starebbe all'origine: ossia quando si conducono «gare d'appalto con costi ridotti al minimo» in cui il rischio concreto è sempre quello di «tagliare le ore (come accaduto in diverse altre Asst) oppure come in questo caso di aumentare in maniera consistente i carichi di lavoro in capo al personale». La domanda è lecita: «Gli ultimi anni non ci hanno insegnato nulla? Ospedali pubblici così importanti non possono fare economia su un tema tanto delicato come l'igiene e la sanificazione».

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