Lettera

Carrara: «La giovane intervenuta per difendere la ragazza aggredita in centro merita un riconoscimento»

Un mazzo di fiori o una menzione durante la cerimonia per la consegna delle benemerenze civiche, per celebrare il gesto altruista

Carrara: «La giovane intervenuta per difendere la ragazza aggredita in centro merita un riconoscimento»

Un riconoscimento pubblico, in occasione della cerimonia per le benemerenze civiche, per la giovane donna che, lo scorso 25 novembre, è intervenuta per difendere una ragazza bengalese vittima di un’aggressione, in pieno centro a Bergamo. Questa la proposta avanzata dal consigliere di minoranza Alessandro Carrara (Lega), in una lettera indirizzata alla sindaca Elena Carnevali e alla presidente del Consiglio comunale Romina Russo.

«Un gesto dalla forza simbolica enorme»

Un mazzo di fiori, qualche parola di ringraziamento: così Carrara vorrebbe celebrare il gesto della 25enne che, quel 25 novembre, ha aperto il portone di casa sua scongiurando il peggio: la sua presenza sola ha messo in fuga il 27enne bengalese che stava aggredendo una connazionale di 23 anni.

«Un episodio grave, che ha trovato però un barlume di speranza nel coraggio di un’altra giovane donna, intervenuta prontamente per difenderla e interrompere l’atto di violenza – scrive il consigliere nella sua lettera -.Un gesto tanto nobile quanto raro, in un’epoca in cui l’indifferenza – o la paura – troppo spesso prendono il sopravvento».

La data individuata da Carrara è il 16 dicembre, in occasione della cerimonia per le benemerenze civiche. «Propongo di valutare un gesto simbolico di riconoscimento nei confronti di questa giovane cittadina, che ha dimostrato valori profondi di responsabilità civile, coraggio e solidarietà».

Non assegnare una benemerenza ufficiale, «i cui nomi sono già stati definiti secondo regolamento», ma «riservare un semplice momento di ringraziamento pubblico, anche solo con un mazzo di fiori o una breve menzione». Nel rispetto, naturalmente, della volontà della protagonista, «qualora non desiderasse apparire pubblicamente».

«Credo che la forza simbolica di un gesto di questo tipo sarebbe enorme, soprattutto in un periodo in cui si parla, giustamente, molto della necessità di combattere la violenza sulle donne e di promuovere la cultura del rispetto e dell’intervento attivo», aggiunge il consigliere.

Conclude, infine: «In una cerimonia che celebra i valori civici più alti, dare spazio a chi, in silenzio, ha compiuto un’azione di civiltà e umanità così forte, sarebbe un segnale concreto della direzione che la nostra città vuole prendere».