Case popolari, a Bergamo allarme «bollette esorbitanti»: protesta degli inquilini sotto la sede
Giovedì 10 novembre manifestazione contro carovita e contro l'aumento delle bollette di luce e gas sotto gli uffici Aler in via Mazzini
«Le condizioni abitative nelle case popolari a Bergamo sono peggiorate in questi anni. Ma le cose possono andare anche peggio». Con queste parole esordisce la protesta dell'Unione Inquilini, a rappresentanza di chi vive nelle strutture gestite da Aler, che ha organizzato un presidio di manifestazione per giovedì 10 novembre proprio di fronte agli uffici dell'Azienda che gestisce le case popolari per conto di Regione Lombardia.
«Aler, a causa dell'aumento (+70 per cento) dei costi del gas, ha annunciato una crescita esorbitante delle spese di riscaldamento a carico degli inquilini a partire dal prossimo anno - proseguono i rappresentanti -. La crescita dei prezzi su tutti i generi di prima necessità (alimenti, benzina, ecc.) rischia di far incorrere in debito tante famiglie, portando a rischio distacco di luce e gas o addirittura allo sfratto».
Giovedì 10 novembre, sotto gli uffici Aler in via Mazzini 32/a, a partire dalle ore 10 ci sarà un presidio di manifestazione contro carovita e contro l'aumento delle bollette di luce e gas e per chiedere che Governo, Regione, Aler e Comuni intervengano a sostegno degli inquilini delle case popolari, per i quali la prospettiva nei prossimi mesi è quella di una «economia di guerra».
«Regione Lombardia, ma anche Governo e Comune di Bergamo, non fanno abbastanza per sostenere i poverissimi redditi dei ceti popolari - concludono - mentre non si interviene per tassare gli extraprofitti delle imprese energetiche (Eni, Enel, A2a, ecc). Invitiamo tutti gli inquilini, ma anche sindacati, associazioni, forze politiche, a questa iniziativa per costruire un movimento di protesta».