I dettagli di Adiconsum

Caso "banche venete", il nuovo decreto legge maggiora i risarcimenti dal 30 al 40%

L'associazione dei consumatori si mette a disposizione per le domande di indennizzo, ecco tutte le informazioni

Caso "banche venete", il nuovo decreto legge maggiora i risarcimenti dal 30 al 40%
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Arrivano buone notizie per i trecentomila risparmiatori incappati nelle crisi delle “banche venete”: un nuovo decreto legge, infatti, ha stabilito che l’indennizzo spettante agli azionisti passi dal trenta al quaranta per cento (sempre fino a un massimo di centomila euro e reddito inferiore a 35 mila euro) del danno, subito per l’azzeramento delle azioni possedute.

La vicenda "banche venete"

Si tratta della vicenda che tra il novembre 2015 e il gennaio 2018 interessò un numero consistente di istituti di credito (all’inizio tutti in Veneto, da qui il nome “giornalistico” della vicenda), tra cui Banca Etruria, Banca delle Marche, Cassa di risparmio della Provincia di Chieti, Cassa di risparmio di Ferrara, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, Bcc Brutia, Bcc Paceco, Banca Padovana Credito Cooperativo, Crediveneto, Banca Popolare delle Province Calabre, tutti posti in liquidazione coatta amministrativa.

L’elenco delle banche comprende soprattutto Banca Etruria, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, nelle quali anche oltre duemila risparmiatori bergamaschi avevano acquistato titoli a fronte di erogazione di mutui o finanziamenti, pratica commerciale giudicata scorretta da Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato). Tra questi, Adiconsum ha assistito circa trecento correntisti.

I dettagli del nuovo indennizzo

Tale nuovo indennizzo integra quello istituito dalla legge di bilancio 2018. «Grazie alle sollecitazioni messe in campo dalle associazioni dei consumatori – ha commenta Mina Busi, presidente Adiconsum Bergamo - verso politici, istituzioni e governo, si è raggiunto questo obiettivo vista la capienza del fondo stesso (circa 550 milioni di euro). Ora si dovrà attendere solo la firma del Capo dello Stato e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale».

Di fatto, però, si tratta di un aumento automatico per coloro che hanno presentato domanda e ricevuto l’indennizzo. Infatti viene specificato che la quota aggiuntiva è determinata sulla base delle risultanze istruttorie e dei dati già acquisiti dalla Commissione Tecnica, in relazione alle domande già presentate entro i termini a suo tempo previsti.

Come ottenere l'indennizzo

Chi ha cambiato l’Iban dovrà comunicarlo entro 31 luglio 2023, pena decadenza, a mezzo pec, specificando codice fiscale dell’avente diritto e Id della domanda ed allegando certificazione bancaria ufficiale, attestante le nuove coordinate e la loro certa riconducibilità in capo all’avente diritto. Nel caso in cui chi ha percepito il trenta per cento è deceduto, gli eredi dovranno produrre la dichiarazione di successione o l’apposita dichiarazione sostitutiva.

Rimane aperta la partita di coloro che sono incorsi in errori, magari solo formali o materiali, o di quelli che, come si usa dire, hanno sbagliato il binario. Consap ha esaminato oltre 144 mila domande con un ristoro di 1.030 milioni di euro, ma la metà degli azionisti non avrebbe presentato nei tempi previsti la domanda. Adiconsum Bergamo, comunque, ha reso noto che assisterà gli associati nella comunicazione della nuova richiesta.

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