La mobilitazione

Ccfc di Lallio, la protesta va avanti. L'azienda licenzia il delegato Rsu per «superamento del comporto di malattia»

Stamattina (martedì 21 maggio) sciopero con presidio davanti all'azienda. Le richieste del sindacato e le critiche al provvedimento

Ccfc di Lallio, la protesta va avanti. L'azienda licenzia il delegato Rsu per «superamento del comporto di malattia»
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Nuova mobilitazione, questa mattina (martedì 21 maggio), per i lavoratori della Ccfc-Centro costruzioni furgonature containers, l’azienda metalmeccanica di Lallio che, già il 10, maggio aveva visto la proclamazione di uno sciopero molto partecipato, con presidio di fronte ai cancelli.

In quell’occasione la protesta era motivata dall' «assenza di una qualsiasi apertura alle richieste economiche e normative avanzate dal sindacato e per il mancato rispetto del ruolo dei delegati delle Rsu». La protesta di oggi, decisa in un’assemblea sindacale questa mattina e a seguire subito messa in atto, è stata provocata dal licenziamento del delegato sindacale della Fiom-Cgil.

I motivi della mobilitazione

«La scorsa settimana, dopo il nostro primo sciopero che ha registrato un’adesione molto alta, invece di convocare il tavolo sindacale l’azienda ha preferito riunire direttamente tutti i lavoratori, per convincerli che la mobilitazione non sarebbe servita a nulla e per ribadire di non volere accogliere le nostre richieste - ha spiegato Paola Guerini della Fiom-Cgil di Bergamo -.

Da tempo chiediamo un confronto con la direzione sul riconoscimento di corretti livelli di inquadramento dei lavoratori e anche per un aumento dei ticket restaurant, senza mai ottenere nulla dalla direzione. A complicare rapporti già tesi, c’è anche la presenza di un sistema di videosorveglianza, che l’azienda vorrebbe tra l’altro implementare senza fondati motivi, ma che noi consideriamo illegittimo».

Licenziato il delegato Rsu

Durante l’assemblea convocata dall’azienda, il delegato Rsu della Fiom-Cgil ha risposto, punto per punto, alla direzione. «Mezz’ora dopo la fine di quell’incontro - ha proseguito Guerini - è stato convocato e gli è stato comunicato il licenziamento, motivato dal superamento di un giorno del comporto di malattia (periodo massimo di assenze per malattia di cui è possibile usufruire), di cui in effetti il delegato aveva goduto a seguito di diversi episodi che avevano portato anche a un ricovero».

La comunicazione del superamento del periodo non è avvenuta al momento dell’effettivo giorno in più di malattia preso, ma poco dopo il suo intervento in assemblea: «Ci sembra piuttosto pretestuoso da parte di un’azienda che, invece di convocare un tavolo sindacale più volte richiesto per discutere, si rivolge direttamente ai lavoratori e mette alla porta il loro delegato» ha concluso la sindacalista.

Una situazione complicata

All’inizio del 2023, la Ccfc era stata acquisita dal gruppo francese Modalis (Mei), che opera nel comparto del noleggio, del commercio e della consulenza per il trasporto intermodale e lo stoccaggio mobile.

Da quattro anni, l’azienda di Lallio si trova in concordato preventivo con continuità aziendale, ma è stata nel frattempo salvata dal rischio di fallimento. Come si legge nell’ultima relazione del commissario giudiziale risalente allo scorso marzo, dall’apertura della procedura (in pre-concordato preventivo dal gennaio 2020, con omologa del piano concordatario avvenuta nel maggio 2021) l’azienda ha «registrato modificazioni significative, sia negli assetti proprietari che organizzativi oltre che nelle fonti di finanziamento».

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