Il caso

Centralina in Piazzale Alpini, un residente: «Il Comune tutela il privato o i cittadini?»

Dopo la decisione comunicata da Ruzzini di non accogliere la richiesta di Tentorio, riguardo il monitoraggio del rumore, arrivano le repliche

Centralina in Piazzale Alpini, un residente: «Il Comune tutela il privato o i cittadini?»
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Proseguono le polemiche sulla decisione comunicata dall'assessora all'Ambiente, Oriana Ruzzini, di non installare una centralina per la misurazione del rumore in Piazzale Alpini. La richiesta era partita da un'interrogazione a firma di Ida Tentorio (FdI), in seguito alle lamentele di residenti e commercianti. A replicare alle più recenti dichiarazioni dell'assessora è la stessa Tentorio, oltre a un privato cittadino che vive in zona.

La replica di Ida Tentorio

«Non c'è che dire - si legge nella risposta firmata da Tentorio -, all'assessore all'Ambiente di Bergamo stanno veramente a cuore i cittadini che abitano vicino a Piazzale Alpini». Sul piatto ci sono rumore, deroghe e controlli. «Innanzitutto assicura che Arpa è tenuta a verificare solo i valori normativi, non quelli concessi dal Comune, cioè da lei, in deroga per concerti. E chi le ha ordinato di concedere 75db, che è un baccano tremendo?». In merito al posizionamento della centralina, risponde: «La mettano dove pare, basta che controllino il baccano».

«Strani questi verdi - conclude -, sempre pronti a evocare catastrofi, ma quando spetta a loro fare qualcosa rispondono come burocrati, oppure come risponderebbe il portavoce di Nxt che, unica partecipante al bando, si è aggiudicata per tre anni la gestione del baccano».

L'esasperazione dei residenti

Un'opinione che trova concorde anche un cittadino residente in zona Piazzale, che ha deciso di inviare una lettera per raccontare il proprio disagio e quello vissuto dai vicini. «L'assessore sostiene che in 135 concerti dal 2022 al 2024, più altri 16 fino ad agosto di quest'anno, solo una volta il limite è stato superato di 1. Quindi dobbiamo dedurre che i residenti intorno alla piazza e non solo soffrano tutti di fonofobia, oppure le rilevazioni non certificano lo stato corretto delle cose».

«Nessuno ha mai detto che le centraline debbono essere poste sotto il palco di Nxt, ma che devono essere poste al limite più vicino delle residenze per rilevare il disagio di chi non può più, da quattro anni, decidere quando dormire, lavorare il pomeriggio dei giorni di concerto per via delle prove che sono pure peggio dei concerti in fatto di rumore, svolgere le normali attività domestiche, banalmente godere della propria abitazione come tutti gli altri cittadini», prosegue.

E poi avanza un dubbio: «Il fatto che Arpa effettui misure di verifica del rispetto dei limiti normativi e non possa farlo quando c’è una deroga del Comune credo possa essere considerato molto ma molto sospetto: quindi il comune fa una deroga a un privato (75 decibel) questo sfora ampiamente il limite ma Arpa non può fare verifiche perché il privato ha il permesso di sforare rispetto al legittimo limite di 65? Questa cosa mi pare tanto bizzarra quanto assurda».

«Chi tutela il Comune: il privato o i cittadini?»

Dubbi anche sul limite imposto da amministrazione e gestori sugli ingressi, che da 4000 sono scesi a 3400. «Sembra quasi ci si aspetti che i residenti ringrazino di tanta sensibilità quando invece è ovvio che anche solo 150 persone (numero medio piuttosto reale e costante durante le serate escludendo i concerti) che urlano a squarcia gola, per tre ore, canzonette di una ventina d’anni fa, durante la serata karaoke, può far davvero perdere la pazienza anche alla persona più mite e ben disposta verso la musica».

Un discorso che, aggiunge, varrebbe anche «per la discoteca, ormai chiamata “djset”, ottima iniziativa dagli anni ‘70 in poi ma se fatta dentro uno spazio insonorizzato non all’aperto per cinque mesi all’anno e dentro una tensostruttura di ”plastica” per altri sette». Sottolinea infine il residente: «Quindi le misurazioni non dovrebbero nemmeno limitarsi ai concerti ma a ogni evento che si svolga in piazza in modo di poter garantire il rispetto delle regole. Insomma se il Comune osteggia l’installazione di una centralina che tuteli i suoi residenti, quando dovrebbe invece tutelarli, viene spontanea una domanda: sta tutelando il privato o i suoi cittadini?».