Che fine ha fatto BikeBee, servizio per evitare i furti di bici? Promesso nel 2019, non è mai nato
Se lo è chiesto un nostro lettore, che ha scritto al Comune. La risposta: «A seguito di problematiche di tipo amministrativo e autorizzatorio della società sviluppatrice e non dipendenti dal Comune, non risulta ancora attivato ufficialmente»
Per i ciclisti stanchi di combattere ogni giorno per evitare di farsi rubare la propria bicicletta era apparso come una manna dal cielo. Invece, il servizio BikeBee che avrebbe concesso loro la possibilità di registrare la proprietà delle due ruote, non ha mai visto la luce a Bergamo. Annunciato nel 2019, si è perso nel dedalo della burocrazia e delle pratiche autorizzative tipico della pubblica amministrazione italiana.
Il servizio, sviluppato in collaborazione con i Comuni, avrebbe messo a disposizione dei proprietari di biciclette due strumenti: un marchio per rendere la bici riconoscibile e rintracciabile, disincentivando al contempo i potenziali ladri, e un tracciatore che, in caso di furto, avrebbe consentito di rintracciare la posizione del mezzo attraverso un sistema Gps.
Strumenti che però, al momento, sono rimasti solo sulla carta, riportati nelle pratiche chiuse nei cassetti di qualche ufficio. A distanza di tre anni un nostro lettore, ciclista appassionato, ha quindi scritto a Palazzo Frizzoni per sapere a che punto fosse l’iter burocratico per avviare BikeBee anche a Bergamo.
«In riferimento alla sua richiesta – si legge nella risposta - le evidenzio che purtroppo il progetto BikeBee, a seguito di problematiche di tipo amministrativo e autorizzatorio della società sviluppatrice e non dipendenti dal Comune, non risulta ancora attivato ufficialmente. Chiederemo un ulteriore aggiornamento alla società per capire le tempistiche di attivazione previste e ne daremo adeguata divulgazione quando avremo certezza dell'avvio dalla società». In buona sostanza, chi vivrà vedrà.