Chiude il Caffè della Stazione di Caravaggio: «Locale fatiscente e Fs non interviene»
La proprietaria Giusy Inico ha cercato di contattare ripetutamente la società, dalla quale però non ha mai avuto riscontro
È comparso il cartello "Chiuso per cessata attività" sulla porta del Caffè della Stazione di Caravaggio, il locale, che, come dice il nome stesso, si affaccia sui binari.
La proprietaria Giusy Inico però, ha spiegato a PrimaTreviglio che il problema non è strettamente suo: il locale, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, versa in condizioni pietose e, nonostante i suoi continui solleciti non è mai stato fatto alcun intervento.
La storia di Giusy
La donna racconta: «Mio padre, Giovanni ma per tutti era Giom, aveva un bar in via Prata, che ha chiuso nel 1976, e sin da piccola ho sempre sognato di aprirne uno anch'io. Dopo aver lavorato per anni alla ex Imec, ero finalmente riuscita a realizzare il mio sogno gestendo il locale della stazione: era il 24 dicembre 2011 quando ho cominciato. Negli anni la struttura ha evidenziato i segni del tempo, con le infiltrazioni di acqua che sono diventate importanti, quasi pioveva sui clienti mentre bevevano il caffè».
Giusy Inico e il marito
Lo stato dell'immobile
La proprietaria stessa è arrivata a temere che «mi cadessero i calcinacci in testa». Le condizioni della struttura hanno quindi pesato anche sul giro d'affari. In più, col rinnovo del contratto d'affitto, nel 2016, la proprietaria si ritrovata a dover pagare il doppio: «Non ce l'ho più fatta a sostenere le spese. Ho provato a vendere la licenza ma chi è venuto a vedere il locale ha poi salutato, anche perché avrebbe dovuto rifare tutti gli impianti».
I solleciti a Fs
Sul rapporto con Fs aggiunge: «Il mio primo sollecito alle Fs risale al 2016, dopo due anni sono venuti a fare delle fotografie allo stabile ma poi non si è visto più nessuno. Si è invece vista l'Asl e a quel punto ho imbiancato tutto, rifatto il pavimento e la tettoia all'esterno, a spese mie. Non potevo però farmi carico anche del tetto... Tanto più che prima eravamo in due a gestire il bar ma poi, nel 2017, abbiamo avuto dei problemi e sono rimasta da sola».
Niente da fare
L'ultimo contatto risale al 2020, quando la proprietaria ha scritto ancora a Fs, allegando nella mail anche le foto, ma nulla. Conclude: Il bar era sempre aperto, non c’era il giorno di chiusura, la mattina in settimana si partiva alle 4.20 mentre sabato e domenica alle 5.20, e via fino alla sera alle 19.30-20.30. Avevo anche tabacchi, lotto, servizio posta per i pacchi, ricariche. In passato tenevo pure i giornali. Un peccato lasciare, ma non posso lavorare in condizioni simili, la licenza l'ho riconsegnata al Comune».