Nel parco Serraglio

Chiude in anticipo l'esposizione di uncinetto a Carvico: bimbi e genitori rubavano le opere

Mesi di lavoro di 120 volontari vandalizzati da piccoli frequentatori che staccavano e portavano via pezzi di creazioni

Chiude in anticipo l'esposizione di uncinetto a Carvico: bimbi e genitori rubavano le opere
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Ore e ore di lavoro in fumo a causa dell'inciviltà altrui. È quanto accaduto a Carvico, nel parco Serraglio, dove la mostra con i lavori all'uncinetto realizzata da oltre un centinaio di volontari si è chiusa in anticipo. Il motivo? Le creazioni sono state vandalizzate. E non da ragazzini, bensì da genitori, nonni e bambini che, incuranti, staccavano pezzi di opere per portarseli a casa.

Si rifarà il prossimo anno. Ma con dei cartelli

Tutto è iniziato con il gruppo Carvico CrAattiva che, in collaborazione con Cà Busa Social Bar, il Circolo anziani di Carvico e le associazioni Aiutiamoli e Lumaca Ribelle, ha deciso di realizzare creazioni all'uncinetto ed esporle nella mostra Yarn bombing festival. Obiettivo: abbellire gli spazi del parco Serraglio, con colori e decorazioni

Ben centoventi volontari si sono prodigati per realizzare, chi a maglia e chi all'uncinetto, tante forme diverse, disegni, figure da apporre sugli alberi. Mesi e mesi di lavoro, che sarebbe dovuto restare a meravigliare gli occhi degli avventori fino al 30 settembre. Gli organizzatori, tuttavia, si sono visti costretti a fare un passo indietro e chiudere con quasi due mesi di anticipo l'esposizione.

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Foto 1 di 2

Alcune delle creazioni esposte

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Il motivo è presto detto: ignoti vandali hanno preso e strappato parte delle creazioni per portarsele a casa. Si tratta perlopiù non di «ragazzotti annoiati», bensì di bambini, come ha spiegato la fondatrice del gruppo, Cinzia Albergati, a L'Eco di Bergamo, non soli ma con nonni e genitori. Normali frequentatori del parco, dunque, che hanno ben pensato di appropriarsi del lavoro altrui per portarselo a casa, nell'indifferenza generale.

Alle proteste di chi li ha colti sul fatto, ha continuato Albergati, sono seguite «risposte assurde». Nonostante l'esposizione sia, per forza di cose, terminata in anticipo, il gruppo non si è lasciato scoraggiare. Anzi: per il prossimo anno, intendono ripetere l'esperienza. Questa volta, magari, con dei cartelli che spieghino che toccare e ammirare è lecito, ma distruggere, rovinare o addirittura portare a casa propria, no.