di Wainer Preda
Complice l’assenza delle scuole, si è rivelata meno problematica del previsto la situazione del traffico nel primo giorno di vera chiusura del ponte di via San Bernardino a Bergamo.
Questa mattina, martedì 2 settembre, nell’ora di punta, ci sono stati code e incolonnamenti sulle due grandi arterie in ingresso alla città: via Autostrada e largo Tironi, in arrivo dalla Briantea. Ma tutto sommato nessun “disastro”. Il Comune ha rimodulato i semafori della zona. Presente anche una pattuglia della polizia locale all’incrocio fra via Autostrada e via San Giorgio.
Dieci mesi di lavori (almeno)
Il ponte ferroviario resterà chiuso fino al 3 luglio 2026. Dieci mesi nei quali Rfi provvederà alla demolizione e alla ricostruzione del manufatto. I lavori avverranno senza interrompere la circolazione dei treni diretti a Treviglio.
La preoccupazione dei commercianti
Molto più complicata invece la situazione per residenti e commercianti di via San Bernardino. L’arteria d’ingresso alla città questa mattina era semideserta. La chiusura del ponte ha, di fatto tagliato, in due il quartiere. Per aggirarla i pedoni devono compiere un lungo tragitto da via Magrini. Servono una ventina di minuti, di buon passo, per la circumnavigazione. Con il risultato che molti rinunciano.
Di conseguenza, sono pesanti le ripercussioni sulle attività commerciali al di là della ferrovia. Resistono a fatica solo i negozi che servono il quartiere – fruttivendolo, lavasecco o farmacia – mentre il contraccolpo sulle altre attività è forte.
Il parcheggio all’ex Bonini
Nota positiva, infine, per il parcheggio dell’ex Bonini in fondo a via San Bernardino. Dei 150 posti auto disponibili gratuitamente, questa mattina ne erano occupati circa un terzo, molto più di quanto avvenisse in passato.
Il vero banco di prova però sarà la riapertura delle scuole, a metà della prossima settimana.