Cittadini, associazioni e Legambiente contro l'abbattimento delle piante nel cantiere degli ex Riuniti
I vecchi magazzini dell'ex nosocomio acquistati dall'impresa Ferretti, che realizzerà appartamenti, negozi e parcheggi
Un invito a ripensare il progetto per quell'area di Bergamo, evitando di tagliare alberi, alcuni secolari, e tutelando il nido di un airone, insieme a quelli degli altri uccelli.
L'invito alla Ferretti Spa arriva dalla presidente di Legambiente Bergamo, Elena Ferrario, che ha scritto oggi (mercoledì 23 ottobre) una lettera aperta alla società, spiegando le sue preoccupazioni rispetto al cantiere che comprende anche un'oasi verde in via XXIV Maggio, una ex proprietà degli Ospedali Riuniti. Timori che sono tra l'altro condivisi da un certo numero di residenti e dall'associazione di quartiere "Trapassato futuro", che chiedono a loro volta di tutelare le piante e la fauna locale.
La lettera
«Scriviamo con preoccupazione riguardo al progetto in corso presso il cantiere situato in via XXIV Maggio, area che un tempo faceva parte del complesso degli Ospedali Riuniti e che oggi è di vostra proprietà. In questa zona, attualmente circondata da condomini, esisteva fino a poco tempo fa un'importante oasi verde, composta da numerosi alberi che contribuivano in modo significativo al benessere ambientale e alla qualità della vita del quartiere.
Apprendiamo con rammarico che, in seguito all’inizio dei lavori, numerosi alberi sono già stati abbattuti e che il progetto prevede la completa eliminazione di tutte le piante presenti nell’area. Tra gli alberi che potrebbero essere abbattuti figurano persino alcuni platani, alberi iconici e secolari, situati su via XXIV Maggio.
Questo ci porta a fare un appello: vi chiediamo di riconsiderare il progetto per salvaguardare il maggior numero possibile di alberi. Gli alberi della zona, carpini, olmi e altri, non solo sono sani e rigogliosi, ma ospitano anche una ricca biodiversità, inclusi nidi di uccelli, come quello di un airone molto conosciuto dagli abitanti del quartiere. Queste piante non sono solo decorazioni, ma elementi essenziali per la qualità dell'aria, la mitigazione del calore estivo e il mantenimento della biodiversità urbana. Abbatterli non significa solo eliminare il verde, ma privare l’intero quartiere di un polmone naturale vitale.
Siamo consapevoli che il suolo su cui sorge il cantiere è di vostra proprietà, ma il beneficio che questi alberi offrono va oltre i confini del terreno privato: essi contribuiscono al benessere di tutta la comunità. In un’epoca in cui l’impatto ambientale e la sostenibilità sono al centro delle discussioni globali, siamo sorpresi che una grande impresa come la vostra non abbia valutato con maggiore attenzione l’importanza di preservare il verde preesistente.
La città di Bergamo e molti importanti soggetti privati, come saprete, hanno aderito al Climate City Contract, un impegno che sottolinea l'importanza di azioni concrete per la tutela dell'ambiente. Ci aspettiamo che anche una realtà come la vostra siano parte attiva di questo cambiamento, adottando un approccio progettuale più rispettoso dell’ambiente. Vi chiediamo quindi di fare un passo indietro e di rivalutare il progetto con un approccio lungimirante, che tenga conto del valore inestimabile di questi alberi per l’intera comunità e per l'ambiente.
Restiamo a disposizione per un dialogo costruttivo, nella speranza di poter contribuire insieme a trovare soluzioni che consentano di conciliare le necessità edilizie con la salvaguardia del verde urbano».
Il cantiere privato e le opere pubbliche
L'impresa si era aggiudicata all'asta a maggio 2023 l'area dei vecchi magazzini, dove intende realizzare edifici da massimo sei piani con 120 appartamenti, oltre a una parte commerciale, con negozi di vicinato. Una zona che confina con la nuova Accademia della Guardia di finanza, in cui i lavori sono partiti all'inizio di quest'anno e si dovrebbero concludere entro quello successivo.
Sul fronte delle opere pubbliche sono previsti una novantina di parcheggi a servizio dei cittadini, in modo da accogliere al meglio gli utenti della vicina Social Domus, e la sistemazione del fronte strada, dove c'è l’alto muro di confine degli ex Riuniti.
L'assessore Ruzzini: «Sentiti Valesini e i progettisti»
Nel frattempo, pare che qualcosa si sia mosso in Comune, dove l'assessore al Verde, Oriana Ruzzini, come riportato dal Corriere Bergamo ha spiegato che da parte sua cercherà di evitare l'abbattimento degli alberi, ma che trattandosi di un cantiere privato in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie, sarà abbastanza difficile. Per questo, si sta sentendo con l'assessore all'Urbanistica, Francesco Valesini, insieme ai progettisti della Ferretti, per capire se ci siano margini di intervento.
A lasciare perplessa Ruzzini è anche l'operazione, come da progetto, dell'abbattimento di un filare di carpini per ottenere una quarantina di posti auto, anche perché dall'altra parte della via si trova un parcheggio interrato.
Si salvi chi puoi Bergamo inondata, gasata e cementificata. Bergamo bassa ovviamente, perché guai a toccare qualsiasi cosa là sopra, là dove abita chi comanda. Bergamo sta diventando una città da cui scappare
Ovviamente costruire nuove abitazioni e negozi chiederà nuovi parcheggi, così cementificheranno anche lì vicino.
Pensano che le piante danno fastidio al cantiere e le abbattono. Poi metteranno 19 stuzzicadenti alla trucca e diranno che siamo pari. Lavora il cantiere, lavora il giardiniere, tutti ci guadagnano. Non solo quelli che ci lavorano.
La via Tonale ad Albano Sant'Alessandro era piena di tigli fino a Seriate, poi hanno deciso che fossero pericolosi (perché le auto ci si schiantavano!) E pian piano li stanno eliminando. Li rimpiazzano con degli alberini che fanno pietà e di certo non fanno ombra alla ciclabile che passa sotto( e di cui mi rifiuto di parlare in quanto pietosa)
Non so se qualcuno se n'è accorto ma per entrare a pulire la Morla ne hanno sradicati un sacco di alberi! Tutti sani, ma non si potevano spostare?