Scelta del dottore

Coda infinita fuori dalla farmacia a Castel Rozzone per assicurarsi il medico, monta la protesta

La gente in fila dalle prime ore del mattino, ma alla fine in molti non sono riusciti a fare richiesta e hanno criticato il Comune

Coda infinita fuori dalla farmacia a Castel Rozzone per assicurarsi il medico, monta la protesta
Pubblicato:
Aggiornato:

Monta la polemica a Castel Rozzone per la gestione della giornata dedicata alla scelta della dottoressa Federica Colnaghi come proprio medico di base: le code sono state chilometriche e, alla fine, molti non sono riusciti nemmeno a farsi prendere in carico.

A puntare il dito contro la Farmacia Rando e l’Amministrazione Rozzoni per la mancanza di organizzazione, come riportato da PrimaTreviglio, sono state le centinaia di persone, a oggi senza medico, che ieri (lunedì 9 settembre) sono state in coda per ore e ore davanti ai locali della stessa farmacia, cercando invano di accaparrarsi un posto tra i pazienti della nuova titolare nell’ambito di Castel Rozzone, Arcene, Lurano, Brignano e Pagazzano.

Gente in coda per ore

«La gente ha iniziato a mettersi in fila dalle 3.30 del mattino - ha raccontato Carlo, sessantenne del posto, che ha provato a iscrivere la madre novantenne e invalida al cento per cento nelle liste della Colnaghi, senza riuscirci -. L’intera giornata è stata gestita in malo modo su più fronti. La farmacia non si era nemmeno dotata dei classici “numerini elimina code”, che sono stati poi fatti a mano da alcuni cittadini per evitare che insorgessero disordini e litigi, visto che la folla aumentava».

Per l'uomo, «era prevedibile che ci sarebbero state tante persone, eppure la zona non è stata transennata dal Comune, con conseguenti problemi alla viabilità e pericoli per l’incolumità di chi attendeva il proprio turno. Non c’è stata alcuna tutela neanche per i tanti anziani presenti, ai quali soltanto il proprietario del Bar Castello ha mostrato empatia, concedendo loro l’utilizzo delle sue sedie per un po’ di riposo. Inoltre, malgrado i mille posti disponibili per tutti e cinque i comuni coinvolti, a Castel Rozzone soltanto i primi cinquanta della fila sono riusciti a fare richiesta».

La replica del Comune

Le lamentele dei cittadini sono arrivate all’Amministrazione comunale, che però fa le sue precisazioni: «Siamo a conoscenza degli inconvenienti derivanti da una gestione della sanità purtroppo onerosa - ha replicato il sindaco Luigi Giovanni Rozzoni -. Quando si è diffusa la notizia che la dottoressa Colnaghi sarebbe diventata titolare e che avrebbe perso i pazienti che le erano stati assegnati provvisoriamente, che a loro volta avrebbero dovuto rifare da capo la procedura di assegnazione, si è scatenato il panico ed è partita la corsa a chi riusciva ad arrivare per primo a fare richiesta durante la giornata di lunedì».

Nella gestione di quest’ultima però, l’Amministrazione ha precisato che sarebbe potuta intervenire, con la distribuzione dei numerini e quant’altro, se solo avesse avuto una postazione in Comune, come accaduto a Brignano e a Pagazzano, dove l’Asst ha garantito il supporto tramite uno sportello in Municipio, perché lì la dottoressa Colnaghi aveva il maggior numero dei pazienti provvisori.

«La colpa delle difficoltà che sono sorte a Castel Rozzone non è da attribuire né al farmacista, la cui attività inizia dopo un certo orario, né al Comune che, ripeto, non è stato direttamente coinvolto nell’organizzazione. Ma spiace ugualmente che siano rimaste in coda così tante persone e spiace anche che tanti pazienti che erano nella lista provvisoria della dottoressa siano stati tagliati fuori perché non sapevano di dover rifare richiesta - ha aggiunto Rozzoni -. Ciò malgrado la stessa Colnaghi avesse inviato a tutti loro il messaggio informativo e il Comune ne avesse dato notizia per tempo attraverso tutti i propri canali, da quelli social al sito istituzionale, senza dimenticare di esporre l’avviso pure sulla bacheca comunale e sul tabellone elettronico».

L’informazione a tappeto, tuttavia, non è bastata a evitare i disagi sorti davanti alla farmacia: «Comprendo le difficoltà vissute da quanti hanno il medico troppo lontano da casa - ha proseguito il primo cittadino - perché tanti castelrozzonesi sono gentilmente ospitati nelle liste di alcuni medici di Cologno, che si sono messi una mano sul cuore prendendoli in carico nonostante fossero fuori ambito. Avevamo consigliato di mantenere il proprio medico a Cologno, in modo da permettere sia a chi effettivamente non ne aveva uno, sia a chi era già suo paziente provvisorio, di fare richiesta per la dottoressa Colnaghi. Purtroppo però, questo consiglio non è stato seguito da tutti, con il coinvolgimento di numerosi anziani che erano in coda malgrado avessero figli e nipoti a cui avrebbero potuto delegare il compito».

«Gli anziani non dovevano stare in coda»

Poi una considerazione: «Questo è l’aspetto più grave - ha sottolineato -. Le persone fragili non dovevano essere mandate lì, bisognava aiutarle, specie in presenza di un sistema che premia solo le persone più smart, capaci di collegarsi alla piattaforma per primi e fare richiesta in completa autonomia. Non a caso, anche dalle farmacie degli altri Comuni coinvolti mi hanno confermato che soltanto le prime persone in fila sono riuscite a fare richiesta, mentre tutte le altre sono rimaste senza medico.

Ovviamente mi auguro che non siano rimaste a mani vuote le persone più bisognose di assistenza sanitaria, ma questo dato lo verificherò di persona con la dottoressa Colnaghi, non appena avrà a disposizione la lista definitiva dei suoi pazienti. Vedremo assieme come gestire le categorie più fragili rimaste escluse, che devono essere assolutamente tutelate».

Seguici sui nostri canali