Coldiretti Brescia rilancia la sfida: agricoltura motore d'Italia
Oltre 2500 persone al Brixia Forum per discutere di dazi, mercati e futuro dell'agroalimentare nazionale

L'agricoltura italiana torna al centro del dibattito economico nazionale. Il 30 maggio scorso, il Brixia Forum di Brescia ha ospitato l'Assemblea Generale di Coldiretti Brescia, un evento che ha riunito oltre 2500 persone per affrontare le sfide e le opportunità di un settore che rappresenta oggi una delle principali ricchezze del Paese. Con una filiera agroalimentare che vale 620 miliardi di euro e garantisce lavoro a 4 milioni di persone, l'appuntamento bresciano ha delineato strategie e priorità per consolidare la leadership italiana in campo agroalimentare.
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Il parterre istituzionale
Sul palco del Brixia Forum si sono alternati i principali protagonisti della politica agricola e internazionale italiana. Accanto al presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e al segretario generale Vincenzo Gesmundo, hanno preso parte all'evento il vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Presenti anche l'amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, l'AD di Bonifiche Ferraresi Federico Vecchioni, la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti, il vescovo di Brescia monsignor Pierantonio Tremolada e la sindaca di Brescia Laura Castelletti.
I numeri del successo agroalimentare italiano
I dati presentati durante l'assemblea testimoniano la forza del settore: le esportazioni di cibo italiano hanno raggiunto il record di 69,1 miliardi nel 2024, con un incremento dell'8% rispetto all'anno precedente. Nei primi tre mesi del 2025, le vendite di prodotti agroalimentari italiani sono cresciute ulteriormente del 6%, il doppio rispetto alla media generale di tutti i settori. Un patrimonio economico che ha tutte le potenzialità per raggiungere l'ambizioso obiettivo di 100 miliardi di export annuale entro il 2030.
"La nostra agricoltura ha dimostrato di essere un motore insostituibile di crescita, capace di generare valore, occupazione e identità", ha dichiarato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
"È un comparto strategico che va difeso con determinazione da ogni rischio di guerra commerciale. Il cibo è il simbolo più riconoscibile del Made in Italy nel mondo e serve una risposta unitaria e forte a livello europeo per tutelare le nostre imprese".
La guerra dei dazi minaccia il Made in Italy
Al centro del dibattito, la preoccupazione per l'escalation delle tensioni commerciali internazionali che potrebbero compromettere la crescita delle esportazioni agroalimentari italiane. Il summit si è svolto proprio nel giorno dell'allarme lanciato dal governatore di Bankitalia Fabio Panetta sui rischi legati alla corsa ai dazi, che potrebbero sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita mondiale nel biennio. Una minaccia che rafforza la richiesta di Coldiretti di puntare su una soluzione diplomatica coordinata a livello europeo per tutelare le imprese italiane. Il vicepremier Antonio Tajani ha ribadito l'importanza della via diplomatica:
"Dobbiamo lavorare per tornare a far crescere le nostre esportazioni. L'Europa tratta e noi sosteniamo l'azione del commissario Sefcovic per arrivare a zero dazi. Io credo che alla fine un accordo si troverà, come è successo con la Cina, con il Canada, con il Messico".
Sulla questione degli accordi commerciali, Prandini ha precisato la posizione di Coldiretti:
"Voglio essere chiaro, noi non siamo per la chiusura dei mercati, anche quando si parla di accordi di libero scambio, ad esempio quello del Mercosur. Chiediamo semplicemente all'Europa che quello che viene imposto alle nostre imprese sia valutato con le stesse condizioni quando importiamo prodotti da altri continenti. Diversamente si tratta di concorrenza sleale".
L'agricoltura italiana leader in Europa
Il ministro Francesco Lollobrigida ha evidenziato il momento positivo che sta attraversando il settore:
"Oggi i dati dicono che l'agricoltura traina l'economia italiana. Non succedeva da decenni. L'agricoltura cresce del 2% quest'anno, un dato che ci vede come prima economia agricola d'Europa, superando Francia e Germania. Si è invertita una tendenza al declino".
Il ministro ha anche sottolineato il cambiamento di percezione a livello europeo: "Un'Europa che deve guardare agli agricoltori come i primi custodi del territorio e non nemici dell'ambiente, come qualcuno li aveva descritti negli ultimi anni". Più critico l'intervento del segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo sulle politiche comunitarie:
"La tecnocrazia europea ha deciso di fare questo budget unico, lasciando agli Stati membri decidere quanto può andare alla PAC, quanto al riarmo, quanto all'istruzione. Un settore debole come quello agricolo, se gli vengono tolti i soldi per il sostegno al reddito, si mette molto male per il presidio del territorio del nostro Paese".
Brescia, eccellenza agricola nazionale
La presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti ha tracciato un bilancio dell'anno appena trascorso:
"Un anno che è stato un pochino in flessione rispetto allo scorso come produttività lorda vendibile, ma è comunque un settore che dà grandi soddisfazioni. Brescia è sempre fra le prime province per quanto riguarda l'agricoltura".
Facchetti ha espresso ottimismo per il futuro: "Crediamo nella nuova vision della Comunità Europea che ha fatto un passo davvero importante nel rimettere al centro l'agricoltura come settore strategico. Il cibo deve essere un punto di riferimento. Stiamo monitorando affinché questo diventi davvero concreto, che ci siano politiche lungimiranti".