«Malfunzionamenti continui»

L'appello dei medici bergamaschi: «Altri problemi al sistema di Regione, la misura è colma»

La Fimmg locale denuncia i disservizi che, ormai a cadenza settimanale, impediscono ai dottori di inviare ricette o certificati di malattia

L'appello dei medici bergamaschi: «Altri problemi al sistema di Regione, la misura è colma»
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Proseguono i disservizi del Siss, il sistema informatico di Regione a disposizione dei medici di famiglia: a segnalarlo è Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Bergamo. Disservizi che «costringono centinaia di medici di famiglia della nostra provincia a perdere innumerevoli ore di tempo con operazioni burocratiche teoricamente semplici ma che, ormai a cadenza settimanale, vengono ostacolate da rallentamenti della rete, disservizi del sistema informatico regionale o dei vari portali che ci troviamo costretti a utilizzare nell'assistenza dei nostri pazienti», scrivono tramite una nota stampa.

Una situazione che si ripercuote sull'intera attività clinica, «causando gravi ritardi e inconvenienti che colpiscono noi e, di conseguenza, i nostri assistiti». Nella sola giornata di ieri (lunedì 8 aprile) «abbiamo avuto un rallentamento della rete che impediva le normali funzioni di ricettazione, seguito da un disservizio nell'invio dei certificati di malattia Inps e anche oggi i problemi si sono ripresentati».

«Come possiamo continuare a lavorare così?», si chiede Fimmg, che aggiunge: «Come è possibile pensare di rilanciare il territorio, proponendo servizi di telemedicina e monitoraggio a distanza, quando per giorni non riusciamo a inviare nemmeno una ricetta ai nostri pazienti o dobbiamo attendere che il sistema di invio dei certificati di malattia torni a funzionare, magari in tarda sera? Come si pensa di rendere attrattiva la professione ai giovani colleghi quando anche la nostra vita personale viene colpita?».

«Pronti ad azioni sindacali incisive»

«La misura è colma - taglia netto Fimmg -. La nostra categoria non può continuare a essere vessata e a rimanere inascoltata. Il rilancio del territorio non va fatto a parole, ma con azioni concrete. Siamo pronti a portare avanzi azioni sindacali incisive, che ci appaiono ogni giorno più necessarie, per tutelare la dignità della nostra professione e il diritto di cura dei nostri assistiti».

Anche il consigliere regionale Davide Casati (Pd) è d'accordo con la Federazione, sottolineando: «Da anni denunciamo l'indebolimento della sanità territoriale e il peggioramento delle condizioni di lavoro dei medici di base. Da tempo richiamiamo l'attenzione sul malfunzionamento del Siss, il sistema informativo in uso che spesso non risponde e ci risulta sia bloccato da due giorni, costringendo i medici a perdere tempo».

«Ora la misura è colma - fa eco Casati -, perché il numero di medici continua a diminuire, mentre il carico di lavoro aumenta così come aumentano i disagi provocati dal malfunzionamento del Siss. Chiediamo ancora una volta all'assessore Bertolaso di intervenire in maniera risolutiva per mettere fine quantomeno a questi disagi, in modo da consentire ai medici di svolgere il loro lavoro con strumenti adeguati».

Commenti
Claudio

D'accordo col mio omonimo. I motivi che mi faranno andare in pensione tra 2 anni , pur amando veramente la mia professione e pur potendo lavorare ancora per 7 anni , sono questa "maledetta" burocrazia e informatizzazione malfunzionante che ti fanno lavorare il doppio e non ti permettono quasi di guardare in volto i pazienti . Bei tempi quando i pazienti si lamentavano che non si capiva niente di quello che scrivevamo !

Maurizio

Come in tutte le professioni quando si ha a che fare con gli uffici della pa iniziano i drammi. Si parlava della semplificazione attraverso la digitalizzazione, ma si è arrivati a complicare ed esasperare tutto. Anche per cose semplici il controllo del sistema ma anche del controllore complicano tutto. E se il sistema si blocca a causa della mancanza di un documento, tutto si ferma. Forse perché le scelte dei programmi e delle app viene demandata a chi del mestiere sa poco o niente e fa solo il burocrate. È ora di cambiare il sistema pubblico.

Carlo

I punti da risolvere sono RIDURRE AL MINIMO LA BUROCRAZIA le scartoffie sono moltissime RIDURRE DRASTICAMENTE I COLLETTI BIANCHI, GLI AMMINISTRATIVI, I PASSACARTE E SCALDASEDIE in tutte le ASL. MEDICI DEVONO STARE MENO IN AMBULATORIO E PIÙ A CASA DEI VECCHIETTI E MALATI. IL MEDICO DEVE GIRARE BUONA PARTE DEL GIORNO il 50% delle malattie guariscono con la presenza, consigli e parole. AGEVOLARE ACCESSO AI RICOVERI ANCHE PROLUNGATI QUANDO NON PUOI CURARE IL PAZIENTE A CASA ospedali di comunità...i piccoli ospedali che ogni città possedeva... ABOLIRE I PIANI TERAPEUTICI..i farmaci il medico è in grado di prescriverli senza notularli 3 o 4 volte CONSULTARE ALMENO UNA VOLTA AL MESE IN REGIONE I MEDICI DI FAMIGLIA IN SEDUTA PLENARIA E TAVOLO APERTO ....e che non sia una passerella per tecnici e assessori. MA SPAZIO A PROBLEMI E IDEE DOTARE GLI STUDI MEDICI DI ATTREZZATURE DI DIAGNOSTICA DI BASE esami sangue ecg spirometria POSSIBILITÀ DI ACCESSI RAPIDI PRESSO GLI SPECIALISTI

Alessandra

Da segretaria di studio medico (ex informatica) sono indignata ed incredula del software regionale per la gestione del sistema sanitario. I malfunzionamenti ripetuti e il funzionamento a singhiozzo, i programmi nuovi mai messi in funzione (che richiedono ore di formazione), i programmi che cambiano continuamente, nuove mansioni burocratiche continuamente scaricate sul medico. Una situazione del genere in una azienda privata farebbe saltare tutti dopo 2 giorni, forse 1. In ambito pubblico invece i medici subiscono questa situazione insostenibile da anni. Perché?

Sergì

Ma quando in Italia i dirigenti pagheranno per le loro incompetenze??? é mai possibile che un medico debba perdere tempo con la burocrazia invece che visitare persone malate???

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