Infermieri insoddisfatti: «Dal Governo scarse risorse, Regione non stanzia un euro ma finanzia i privati»
Il lamento di un sindacalista: aumento di 158 euro lordi al mese, niente arretrati 2022-2023 e nessun incremento delle indennità professionali specifiche
Sopra: flash mob degli infermieri di giugno 2020
Diverse volte abbiamo riportato, negli ultimi tempi, di alcune situazioni problematiche della sanità. Tra queste, la difficoltà nel prenotare degli esami o visite fissate a distanze di tempo ragionevoli, ma anche delle aggressioni a medici e infermieri.
Proprio da uno di questi ultimi ci arriva un resoconto dell'attuale situazione contrattuale ed economica della categoria che, insoddisfatta dei provvedimenti di Governo e Regione, pare non se la passi molto bene. Si tratta di Giuseppe Saragnese, infermiere della Bergamasca, membro del direttivo Fp Cgil, che ha voluto riportarci la situazione.
«Scarse risorse»
«Il 7 maggio sono riprese le trattative per il rinnovo contrattuale della Sanità 2022-2024 all'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) - ha spiegato -. Scarsissime le risorse stanziate dal Governo della "Sorella d'Italia", solamente il 5,78 per cento, che corrispondono a 158 euro mensili lordi, da cui detrarre l'anticipo di vacanza contrattuale a fronte di una inflazione che galoppa. Non sono previsti arretrati per gli anni 22-23 e gli aumenti non saranno uguali per tutti, una parte finirà in indennità per Pronto soccorso e salario accessorio. Inoltre, non c'è nessun aumento delle indennità professionali specifiche ferme da anni».
«Sistema smantellato a vantaggio del privato»
Tutto questo, per Saragnese, provocherà ulteriori fughe dagli ospedali, con conseguente smantellamento del Servizio sanitario nazionale. Anche a livello regionale, ritiene che la situazione sia molto critica, perché si continua a sopperire le carenze di personale e le sostituzioni per malattie senza essere pagati come prestazione aggiuntiva.
«La Lombardia ha stanziato 22 milioni di euro per l'abbattimento delle liste di attesa. Inoltre, ad oggi ogni azienda fa quello che vuole a seconda del posto in cui si lavora (ad esempio, in Pronto soccorso 50 euro l'ora, mentre in reparto 40 euro l'ora) Sulle Risorse aggiuntive regionali, invece la Regione non ha ancora presentato nessun documento. L'assessore Bertolaso continua a dire che gli infermieri sono pagati troppo poco e poi non stanzia un euro. È inutile far piovere soldi su strutture, edifici, nuove tecnologie senza finanziare il personale sanitario. Si continua a finanziare i privati, che ormai gestiscono servizi nella sanità pubblica senza che nessuno dica niente».
«L'Ordine? Un carrozzone»
Ce n'è anche per l'Ordine professionale degli infermieri (Opi), definito «un carrozzone mantenuto dalle tasse, che gli infermieri sono costretti a pagare (ingiustamente). L'Opi ha detto nel suo manifesto, in occasione della Giornata internazionale dell'infermiere del 12 maggio, che "gli infermieri nutrono la salute", ma dimentica di dire che non vengono pagati adeguatamente. Insomma, cosa aspettiamo a scioperare?».
Non leggo i commenti dei soliti che si scagliano contro la giunta comunale, tutto bene?