Crescono i contagi: vertice in Ats per il contenimento del Covid sui posti di lavoro
In provincia cresce sia l'incidenza settimanale sia la media giornaliera dei positivi. Stabili (e bassi) i ricoveri e gli accessi al pronto soccorso
In provincia di Bergamo l’incidenza settimanale dei contagi è salita fino a raggiungere oggi, venerdì 19 novembre, il valore di 42 casi ogni 100 mila abitanti (ci sono segnali di crescita in 12 dei 14 Ambiti territoriali bergamaschi). Dall’11 al 17 novembre, inoltre, è cresciuta anche la media giornaliera di nuovi positivi, passata da 48 a 70. Infine, mostra un rialzo anche la quota di persone contagiate dal Covid sul totale dei tamponi diagnostici eseguiti, con un tasso dello 0,7 per cento.
A fare il quadro della situazione epidemiologica ci ha pensato l’Ats di Bergamo, durante un incontro con i componenti dell’organo territoriale per il coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Una riunione a cui hanno partecipato le organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali e l’Asst Papa Giovanni XXIII.
Si tratta del primo incontro dopo la firma del protocollo d’intesa sottoscritto il 26 ottobre scorso. «In questo momento è necessario mettere in atto tutte le strategie possibili per evitare che possa espandersi ulteriormente la diffusione del virus – ha sottolineato il direttore generale dell’Ats Massimo Giupponi -. L’incontro di oggi ha come obiettivo il rafforzamento delle misure per contenere il virus negli ambienti di lavoro».
Nonostante la curva epidemiologica mostri ormai da alcune settimane un rialzo, fortunatamente sono ancora stabili gli accessi al pronto soccorso di codici gialli e rossi, ma soprattutto restano stabilmente bassi i ricoveri ordinari e quelli nei reparti di terapia intensiva.
«Visto l’aumento dei casi – ha aggiunto il direttore generale - questo incontro è stato fondamentale per far emergere soluzioni condivise che possano facilitare l’adozione di misure di contrasto, favorendo al tempo stesso una maggiore e più corretta informazione tra i lavoratori».