Critiche al piano di E-Distribuzione dopo i blackout: «Servono interventi, non rattoppi»
Secondo la Flaei Cisl Bergamo servirebbero opere di modernizzazione più profonde, nonché più personale per gestire le emergenze

Il piano di investimenti presentato da E-Distribuzione durante il vertice in Prefettura a Bergamo, tenutosi il 21 luglio su richiesta dei Comuni dopo i numerosi blackout avvenuti nei giorni di forte maltempo, non convince Flaei Cisl Bergamo, che si definisce «scettica». Il problema principale, secondo il sindacato, è che il piano «non parla di investimenti per il rinnovamento e il potenziamento della rete elettrica ormai obsoleta».
«Interventi, non rattoppi»
In particolare, Flaei Cisl Bergamo riconosce come questo documento preveda investimenti nelle rinnovabili e sulla remotizzazione e sul telecontrollo, ma allo stesso tempo fa notare che mancano alcuni punti fondamentali: «La nostra rete elettrica risulta fragile, come dimostrato dai recenti disagi legati a maltempo e alle ondate di calore. Servono interventi strutturali a lungo termine, non solo "rattoppi". La cifra messa in campo non basta per far fronte a tutti gli interventi che andrebbero fatti».
Carenza di personale
Oltre alle cifre, ci sarebbe un problema anche di impegno di tempo e di energie, perché il sindacato fa notare come «non è credibile che in un paio d'anni si possano risolvere decenni di sottoinvestimenti. La verità è che la rete necessita di una modernizzazione profonda e duratura». Non solo, preoccupazione è espressa proprio in relazione alla gestione delle emergenze, minata da «una cronica carenza di personale».
Secondo il sindacato quindi «E-Distribuzione ha tentato di sopperire a questa lacuna con orari di lavoro "sfalsati". Questa soluzione non solo non risolve le criticità, ma peggiora significativamente la qualità della vita lavorativa e privata degli addetti, rendendo il loro lavoro ancora più difficile».
Le richieste
Da qui quindi la richiesta di «investimenti significativi e duraturi per una vera modernizzazione della rete; assunzioni immediate di nuovo personale qualificato per far fronte alle esigenze e alleggerire il carico su chi già opera; piani di manutenzione proattivi che prevengano i problemi, invece di rincorrerli».