La frana

Crollo all’ingresso della Forra del Tinazzo di Castro: adesso il passaggio è bloccato dai massi

I macigni si sono staccati dalle pareti rocciose probabilmente venerdì 5 dicembre: ora le verifiche per la sicurezza

Crollo all’ingresso della Forra del Tinazzo di Castro: adesso il passaggio è bloccato dai massi

Foto dalla pagina Facebook “Legambiente Alto Sebino”

La Forra del Tinazzo di Castro non è più percorribile: lo scorso fine settimana, una frana ha provocato la caduta di pesanti macigni dalle pareti rocciose, ostruendo l’entrata del passaggio.

Sbarrato l’ingresso della forra

A fare la scoperta, come riportato oggi (mercoledì 10 dicembre) da L’Eco di Bergamo, sono stati i volontari di Legambiente Alto Sebino, che hanno segnalato l’accaduto ai Comuni di Lovere e Castro. Sono state informate anche la Lucchini Rs, proprietaria dell’area (data in concessione per 99 anni proprio a Legambiente), e l’azienda Bkw della vicina centrale idroelettrica, dato che lì accanto passa anche un canale, che la società sfrutta per le sue attività. L’opera, in ogni caso, sembra che non abbia subito danni.

Le autorità competenti hanno già effettuato dei sopralluoghi nei giorni scorsi, mentre domani è previsto l’intervento dei tecnici dell’Ufficio territoriale regionale, per capire se sia necessario compiere lavori per mettere in sicurezza la zona. Il crollo, con molta probabilità, è avvenuto nel pomeriggio di venerdì 5 dicembre scorso. Cogliendo di sorpresa i responsabili di Legambiente, che il giorno successivo si erano recati sul posto, per controllare che fosse tutto a posto, ma trovandosi davanti l’accesso alla forra sbarrato dai massi.

Verifiche anche sulla strada

Semplicemente, le rocce si sono staccate dalle pareti della montagna, scavata nel tempo dalla parte terminale del torrente Borlezza (il Tinazzo, appunto), da che erano ferme da migliaia di anni. Al di là delle conseguenze per chi voleva visitare un ambiente naturale e geologico suggestivo e particolare, non ci sono state conseguenze per la sponda destra della forra, su cui poggiano la strada e la pista ciclopedonale. Il controllo di domani, da parte degli esperti, servirà anche a comprendere se sarà necessario prendere provvedimenti per garantire la sicurezza del tratto.

Si tratta comunque di un duro colpo per il Parco della Gola del Tinazzo, un’area di interesse scientifico e naturalistico, che certo anche senza la forra rimane di un fascino unico. Un fascino che è stato però privato del suo elemento più interessante.