A Bergamo si sa, i campioni non mancano. Ma quello del miglior panettone, in effetti, non era ancora stato eletto. Lo riporta oggi (martedì 11 novembre) L’Eco di Bergamo: a Firenze è stato premiato, direttamente da Iginio Massari, un 32enne di Scanzorosciate. La competizione, iniziata lo scorso maggio con le prime selezioni, ha visto scendere in campo 60 professionisti e 20 amatori.
Un giovane elettricista
Chi l’avrebbe detto che tra cavi e impasti ci fosse così poca distanza? Michele Pacchiana lo ha dimostrato vincendo la sezione amatoriale della decima edizione del concorso “Panettone senza confini”, battendo decine di aspiranti maestri del lievitato.
Con la pandemia
L’avventura di Michele nel mondo dei panettoni è cominciata sette anni fa, prima della pandemia, quando si è appassionato al lievito madre. Da allora non ha più smesso di sperimentare: impasti, tempi di lievitazione, farine, eccetera.
La vittoria alla competizione fiorentina, infatti, non è arrivata a caso, ma dopo anni di prove serali, quando di giorno terminava il lavoro da elettricista. Nel tempo, Michele ha partecipato a corsi e arricchito la propria casa, nella frazione di Rosciate, di strumenti professionali per migliorare sempre di più.
Un lungo studio e tanti assaggi
Dopo mesi di selezioni, che hanno coinvolto 80 partecipanti, Michele è arrivato tra i quattro finalisti del concorso. Una finale giudicata dallo stesso Massari, che ha decretato vincitore proprio il suo panettone bergamasco.
Il dolce in questione non nasce dal caso, è frutto di anni di preparazione, facendo migliorie continue: un impasto pensato ogni giorno, assaggiato da amici e familiari. Il risultato? Un lievitato buono, profumato e bilanciato, che ha saputo addirittura conquistare il giudice più temuto dai pasticceri.
Il suo “segreto” parte dagli ingredienti di qualità: burro, uvetta, uova e canditi – rigorosamente autoprodotti con arancia e cedro – e una farina di tipo “zero”.
E adesso?

Dopo la vittoria, la domanda sorge spontanea: ora che Massari lo ha incoronato, aprirà una pasticceria tutta sua? Michele ha dichiarato che ci penserà, ma per ora preferisce «pensare alla famiglia e tenersi stretto il posto fisso».