cicloturismo

Da Fara Gera d'Adda a Rogno: il tratto orobico della ciclovia che collegherà Milano a Monaco

Un progetto presentato oggi, 11 giugno, dalla Provincia. Saranno investiti 11 milioni di euro: il percorso sarà lungo 76 km e attraverserà 29 Comuni

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Una pista ciclabile lunda circa 75 chilometri collegherà Fara Gera d’Adda a Rogno, tagliando per la Bassa e la Val Cavallina, scorrendo sotto i Colli di San Fermo e lungo il lago di Endine. Arrivati a Rogno, gli amanti delle due ruote potranno scegliere se continuare il proprio viaggio fino a Monaco di Baviera, mentre chi arriverà a Fara potrà decidere di fermarsi, oppure di continuare in direzione di Milano.

Oggi, venerdì 11 giugno, la Provincia di Bergamo ha reso noti i dettagli del progetto riguardante il tratto orobico del collegamento ciclabile Monaco-Milano, lungo circa 610 chilometri dei quali, appunto, 75 correrebbero su suolo bergamasco, attraversando 29 amministrazioni locali.

A oggi, infatti, il tracciato non è ancora del tutto realizzato: in Bergamasca il percorso esiste per poco più di 16 chilometri; 29,8 chilometri di tratti nei centri abitati devono essere indicati con apposita segnaletica e ulteriori 29,6 chilometri di piste saranno da realizzare ex-novo. Per realizzare questo progetto, nel solo tratto bergamasco, sarà necessario spendere 11 milioni di euro.

La Monaco-Milano si innesterebbe poi a Bressanone sull’asse cicloturistico già esistente, via Brennero e Innsbruck fino al capoluogo della Baviera. Il tratto che collega il fiume Adda a Milano è già tutto percorribile su ciclabile o lungo il Naviglio della Martesana, fino alla centralissima piazza Duomo.

Il tratto orobico

La prima bozza di fattibilità, approvata dall’ente di via Tasso l’8 marzo di quest’anno, ha tenuto conto della possibilità di collegarsi ad altre reti di mobilità e di sfruttare i percorsi di mobilità dolce già presenti, ma soprattutto punta a valorizzare centri di grande interesse storico, come castelli e palazzi, o luoghi di particolare interesse turistico ambientale, ad esempio la Valle del Freddo.

Lungo la ciclovia sono già stati individuati 11 agriturismi o 78 strutture alberghiere e hotel dove i turisti potranno pernottare, ma anche 30 tra pronti soccorso, farmacie e altri luoghi cui i visitatori potranno fare affidamento nel caso si sentissero male o ne avessero necessità durante la vacanza.

Alcuni numeri sul cicloturismo

Nel nostro Paese il cicloturismo incide per una cifra di circa 7,6 miliardi di euro all’anno e rappresenta un segmento in forte crescita soprattutto nelle regioni del Centro-Nord. In Europa, invece, il valore del cicloturismo è calcolato in 44 miliardi di euro, con Germania e Francia leader assoluti.

Le ciclovie costituiscono quindi sempre più un’opportunità di crescita culturale, sociale ed economica soprattutto per quei territori spesso lambiti, ma per lo più dimenticati, dai grandi circuiti turistici.

In Europa gli appassionati di cicloturismo dispongono di una rete lunga ben 45 mila chilometri, chiamata Eurovelo, percorsi destinati a raddoppiare in pochi anni grazie ad una serie di progetti già finanziati e in avanzata fase di esecuzione. Gli itinerari ad oggi sono diciassette, che attraversano il continente da Nord a Sud e da Ovest ad Est. Tre di queste tratte passano per l’Italia: la via Romea-Francigena, da Londra a Roma (EV5); la via dell’Europa centrale, da Capo Nord a Malta (EV7); e il percorso mediterraneo da Tarifa ad Atene.

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