- Registrazione tribunale Bergamo n.7/2018
- ROC 15381
- Direttore responsabile Andrea Rossetti
- Gestione editoriale Media(iN) Srl
Contatti
- Email redazione@primabergamo.it
- Telefono 035235110
Pubblicità
-
Concessionaria
Publi(iN) Srl
- Email publiin@netweek.it
- Telefono 03999891
Info e note legali
© Copyright 2025 Media(iN) Srl
Tutti i diritti riservati.
Servizi informatici provveduti da Dmedia Group SpA Soc. Unipersonale Via Campi, 29/L 23807 Merate (LC) C.F. e P.IVA 13428550159 Società del Gruppo Netweek S.p.A. C.F. 12925460151
Giorgio Ottavio Fumagalli...quanta ragione hai !!!!!!...peccato che i signori della sinistra o i loro rappresentanti che in quegli anni contestavano il nulla oggi fanno comunque polemica sul fatto che il teleriscaldamento non sia fornito alle abitazioni di Dalmine...NON tenendo conto che non mandando in atmosfera tonnellate di CO2 derivata dalla combustione di materiale fossile è un beneficio per TUTTI....
Temo che finiremo nelle mani di un monoplista ancora che farà gli interessi dei suoi azionisti a scapito dei cittadini che vi aderiranno.
Sarebbe interessante chiedere ai firmatari dell'accordo se ai paesi limitrofi alla Rea resta solo l'inquinamento causato dall'attività di smaltimento rifiuti o se sia prevista qualche miglioria anche per loro.
Diamo un po' di numeri: dal 2002 al 2020 sono stati smaltiti 2.7 milioni di tonnellate di rifiuti nell'impianto, di cui solo 47 mila tonnellate di Dalmine. In totale la REA avrebbe dovuto versare al Comune circa 25 milioni di euro. Ha versato solo 7.5 milioni di euro.29 dic 2021. A oggi non so la causa tra il comune di Dalmine e il REA, come sia finita.
Tutto molto bello ma dovremmo essere liberi di poter scegliere. Col teleriscaldamento abbiamo tutti un unico fornitore con le sue tariffe e siamo alla loro mercé. Quando, ad esempio, hanno abbassato l'iva sul metano ma non sul teleriscaldamento. P.S. sarebbe utile sistemassero le strade dopo i loro interventi, visto che rimangono devastate.
Se penso ai calci e sputi ricevuti, alle uova marce che ci venivano lanciate addosso agli insulti quotidiani, un pò di brividi mi vengono ancora. Ma nel consiglio comunale del 6 e 7 febbraio 1997 votai, con tutti i miei colleghi di maggioranza, quello che la cieca (e bieca) ideologia verde e di una certa parte politica aveva dipinto come l'inferno a Dalmine. I fatti, e la politica dovrebbe farne più spesso, hanno smentito palesemente chi il termovalorizzatore di Dalmine NON voleva. E la notizia riportata ne è l'ennesima dimostrazione. Cordiali saluti, Giorgio Fumagalli