La conta dei danni

Dopo il nubifragio a Bergamo molte auto non ripartiranno più. E non sono nemmeno rimborsabili

Tanti i veicoli tirati fuori dai box con il carro attrezzi, a causa di acqua e fango nei motori, e le centraline sono irriparabili

Dopo il nubifragio a Bergamo molte auto non ripartiranno più. E non sono nemmeno rimborsabili
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Il nubifragio che si è abbattuto su Bergamo lo scorso lunedì 9 settembre ha fatto molti danni, anche se nessuno è rimasto ferito. C'è però un'altra questione che per molti cittadini è diventata un problema: le auto di molte persone e famiglie non partiranno più e andranno rimpiazzate, ma la legge per i rimborsi regionali non le comprenderebbe tra i beni risarcibili.

Danni a beni pubblici e privati

Tra le opere pubbliche distrutte, il muro di contenimento del Morla in via Baioni, sostituito da delle paratie gonfiabili piazzate dai vigili del fuoco, ma anche un tratto lungo dieci metri di parapetto al Parco Sant'Agostino di Città Alta.

Senza contare le strade danneggiate, come via Ponte Pietra dove il torrente Tremana ha esondato facendola sprofondare. Ci sono poi i danni alle proprietà private, i box con gli oggetti all'interno, i pianterreni delle case. Per chiedere un risarcimento alla Regione, i privati hanno tempo fino alle 14 di questo sabato 14 settembre, perché il limite massimo di tempo è entro sette giorni dall'avvenimento del disastro.

Tante auto da rottamare

In ogni caso, questa opzione riguarda solo i beni immobili o le attività economiche, ma da questa categoria rimangono esclusi i veicoli. Tante auto e furgoni, forse centinaia (una stima non c'è al momento), sono stati messi fuori uso dall'acqua e dal fango, che hanno invaso i cofani rendendo inutilizzabili motori e centraline elettriche. Insomma, diverse macchine sono da rottamare, tant'è che a molti in città sarà capitato di veder tirare fuori le vetture dai garage con il carro attrezzi.

Una testimonianza a questo proposito arriva dal giornalista Marco Conti, che si è ritrovato come molti bergamaschi con il box allagato e molti oggetti che teneva all'interno ormai da buttare. Anche lui, inoltre, è rimasto senza mezzo e ha lanciato un appello su Facebook, pubblicando le foto del suo devastato e facendo sapere che ne sta cercando uno in vendita.

«Quando vedevo certe immagini in tv pensavo a quella povera gente, e mi commuovevo - ha scritto Conti -. Lunedì, quando è capitato a noi, come a tante famiglie di Bergamo e provincia, ritrovarci con box e cantine allagate, con le auto, i mobili e tanti ricordi sommersi in più di un metro di acqua e fango, ho provato lo stesso pugno nello stomaco».

L'appello per trovare una macchina

Ha raccontato che i parenti, prendendo delle ferie o passando nel tempo libero dal lavoro, sono passati da casa sua per dargli una mano a spalare fango e pulire i locali, con anche amici e vicinia a offrire un aiuto. «Grazie a loro e soprattutto ai tanti volontari che ci hanno aiutato tantissimo, anche con un sorriso e una pacca sulla spalla. Ora si riparte, e sarebbe bello farlo (anche) ancora con le nostre auto, ma ciò non sarà più possibile: allagati i motori, le centraline e gli impianti elettrici, ci ritroviamo con tre mezzi (siamo cinque adulti) da rottamare».

Per lui come per molti altri, la necessità di acquistare una nuova macchina, perché altre alternative pare non ce ne siano, dato che non si può neanche riparare, si è rivelata una spesa del tutto inaspettata, oltre che onerosa. «Capiamo che in tanti stanno molto peggio di noi, ma nel nostro piccolo è stata una mazzata economica, le assicurazioni alla fine coprono poco, non conviene - ha spiegato -. Non l'ho mai fatto, ma c'è sempre una prima volta per tutti. Se tra chi legge, c'è qualcuno che ha un'auto in seconda mano da vendere, parliamone, magari con il cuore in mano».

Commenti
Antonio

Sono sempre brutte cose e come sempre si da la maggior partre della colpa alle amministrazioni comunali per la mancata cura delle rogge e similari. Diciamo anche che pulire una roggia da rami ed altro è ormai una sfida visto che i tanti movimenti ambientalisti lo impediscono in varie maniere per "preservare gli abitat naturari" che ci sta anche ma bisogna fare le cose con cognizione di causa e questa purtroppo manca un po ovunque.

Venanzio

La noncuranza degli enti pubblici porta a questi disastri. Rogge non curate, cigli delle strade con erbacce e sporcizia, segnaletica nascosta dai rovi, cartelli stradali sbiaditi, buche e rapporti. E mi fermo qui.

Luciano

Cambia negott. Alla prossima. Come sempre. Auto succederà come in Emilia Romagna. Dicono al privato è da rottamare, poi li rimettono in vendita sull usato. Soliti piccoli italiani. Dio soldo comanda. Dignita zero.

Paolo74

Che disastro. Che almeno ci serva da lezione per il futuro.

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