Ecco le nuove fioriere a Gandino. La domanda: piaceranno ai commercianti?
Completato nelle ultime settimane, l'intervento ha l’obiettivo di «creare percorsi protetti per il pedone, obbligando i veicoli a un transito più lento»
di Giambattista Gherardi
È stato completato nelle ultime settimane a Gandino il nuovo arredo urbano in Piazza Vittorio Veneto e nella parte terminale di via Papa Giovanni. Un’opera che ha visto al lavoro per quasi due anni l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Filippo Servalli, i tecnici incaricati e la Sovrintendenza.
Nei mesi scorsi (vedi il PrimaBergamo del 16 febbraio 2024) il progetto aveva suscitato non poche perplessità da parte dell’associazione Commercianti, per voce della referente Mariangela Bertasa, quando in piazza erano state collocate fioriere provvisorie per definire al meglio ingombri e traiettorie di scorrimento per pedoni e veicoli.
«L’intento primario dell’intervento - spiega il sindaco Filippo Servalli - è quello di creare percorsi protetti per il pedone, obbligando i veicoli a un transito più lento e attento e di ridare dignità a luoghi simbolici come il monumento dei Caduti, restituendo al cittadino un nuovo modo di “abitare” la piazza, non più invasa da automobili».
L’arredo, progettato dallo Studio Arkitrama di Vertova, vuole assumere però un significato più profondo, che possa essere di interesse anche per il visitatore esterno, un racconto che esprima l’attaccamento al territorio e che instilli un forte senso di appartenenza.
«Le nuove fioriere - spiegano i progettisti - sono state studiate come elementi naturali dalle forme morbide che fuoriescono dal terreno e diventano luoghi di incontro tramutandosi in alcuni punti in panchine e che assumono le sembianze idealizzate di radici simboleggiando le relazioni che il singolo, nella sua unicità, intreccia durante il corso della vita con gli altri. Come poi accade in natura, la radice è solamente la partenza di una crescita che si può estendere all’infinito e da qui il rimando a ciò che accade nella vita dell’umanità».
A fianco di alcune delle nuove sedute collocate in piazza (...)