in Viale Papa Giovanni XXIII

Ennesima chiusura in centro: anche la Gioielleria Recalcati abbassa le saracinesche

Dopo trentacinque anni, chiude la storica attività fondata nel 1922 dal nonno Davide: l'attuale titolare, Marco, è la terza generazione

Ennesima chiusura in centro: anche la Gioielleria Recalcati abbassa le saracinesche
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Continua la scia di chiusure in centro città. Dopo la Ravasio Fiori, la Bottega del Buongustaio e Zara, nei prossimi mesi sarà il turno della Gioielleria Recalcati.

Dopo trentacinque anni di attività a fianco della moglie Marina, il titolare Marco - tra i fondatori dell'associazione Bergamo InCentro - ha deciso di abbassare definitivamente la saracinesca di un negozio storico in città: la sua apertura, infatti, risale al 1922. Fu il nonno Davide Recalcati a fondarla, prima in via Paleocapa e poi in via Roma, vecchio nome di viale Papa Giovanni XXIII.

Un'attività che è passata di generazione in generazione, di padre in figlio: anche Mario, padre di Marco, ha gestito l'attività prima di lui, insieme alla madre PierCarla.

«Il mio primo ricordo legato alla gioielleria è di quando, sotto Natale per esempio, andavo in negozio a supportare i miei - racconta Marco -. Avevo 16 o 17 anni, comunque prima di andare al militare, e iniziavano a diffondersi gli orologi digitali. Come succede oggi con i cellulari, con i quali sono i giovani ad aiutare i propri genitori, così io ero un po’ più bravino e intuitivo di loro con questi nuovi prodotti».

Diversi i motivi per cui ha scelto di chiudere i battenti. Non si tratta soltanto di pensione ma anche di prospettive future e soprattutto di volersi dedicare alla propria vita, alla propria famiglia e dedicarsi del meritato riposo - magari togliendosi qualche sfizio.

Dal punto di vista commerciale, un'attività come la sua non è sicuramente la stessa che avviò il nonno oltre un secolo fa: il confronto con le multinazionali, la concorrenza serrata delle catene e anche l'arrivo di Internet hanno contribuito a cambiare radicalmente il settore. Un discorso che si applica non solo alla Gioielleria Recalcati, ma anche a tutte quelle altre attività del centro: non a caso, negli ultimi mesi, se n'è verificata una "morìa" inquietante.

«Qui c'erano una trentina di attività storiche - ha ricordato - tra cui la Latteria Valseriana, Ferramenta Poma, Juba, Casa della Musica, Lorenzelli e il ristorante Da Vittorio. Dopo la nostra chiusura rimarranno solo il panificio Tresoldi e la cartoleria Ubiali». Cosa ne sarà dei locali? Marco Recalcati ancora non lo sa, ma si cercherà di evitare l'ingresso a un'attività di somministrazione.

«Ho deciso di partecipare allo Sbarazzo per il primo anno, perché, con la chiusura all’orizzonte, era arrivato il momento giusto - spiega Marco -. Proprio in questa occasione inizieremo le svendite, che continueranno nei prossimi mesi. Per i tempi della chiusura definitiva ancora non ho date certe, perché dipende da questioni burocratiche»

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