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Epatite acuta ignota nei bambini: primi due casi in cura all'ospedale Papa Giovanni

Ricoverati un ragazzino di 11 anni, per il quale è stato necessario un trapianto, e una bambina di 6 anni. Per ora aumento anomalo di casi

Epatite acuta ignota nei bambini: primi due casi in cura all'ospedale Papa Giovanni
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Anche in Lombardia si contano i primi due casi di «epatite a eziologia ignota» tra i bambini. Lo ha comunicato l’assessorato al Welfare della Regione, che ieri (venerdì 22 aprile) ha segnalato gli episodi al Ministero della Salute.

A essere colpiti dall’epatite acuta sono stati un ragazzino di 11 anni, per il quale è stato necessario un trapianto, e una bambina di 6 anni, ricoverati entrambi all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Casi di epatiti acute pediatriche sono stati registrati negli ultimi mesi in Inghilterra (dove sono 70 i casi sotto indagine), Scozia, Danimarca, Olanda, Spagna, Irlanda, Stati Uniti e Israele.

Nonostante l’apprensione tra la popolazione, i medici invitano alla calma. Angelo Di Giorgio, dell’equipe di Epatologia e gastroenterologia pediatrica e dei trapianti del Papa Giovanni, ha sottolineato che in questo momento non ci sono evidenze che consentano di parlare di una situazione allarmante. Dai primi dati raccolti da un monitoraggio nazionale della Società italiana, gastroenterologia patologia e nutrizione pediatrica, i casi accertati di questa malattia non sarebbero in crescita. «Non siamo davanti ad alcun incremento dei casi di una malattia che, va sottolineato, è ben nota – ha dichiarato Di Giorgio a L’Eco di Bergamo - non si tratta affatto di una nuova patologia, di epatiti acute ne vediamo, anche a Bergamo, diversi casi ogni anno».

I sintomi

Al momento si sa ancora poco sulla malattia, anche sei i casi identificati presentano tutti alcuni aspetti comuni. A partire, come spiegano i colleghi del portale News Prima, da una grave infiammazione del fegato, che si presenta con ittero preceduto da sintomi gastrointestinali (principalmente vomito). Nel Regno Unito il 77 per cento dei bambini che hanno contratto la malattia è risultato positivo a una forma di adenovirus, famiglia di virus comuni che di norma causano semplici raffreddori.

In alcuni casi ci sono state guarigioni spontanee, nelle quali gli epatociti si sono rigenerati. In altri casi (8 in totale sinora), invece il fegato, non è riuscito a recuperare il danno ed è stato necessario un trapianto.

Tra le cause, alcuni hanno ipotizzato che i bambini si possano ammalare a causa del loro sistema immunitario più fragile, perché negli ultimi due anni sono stati poco esposti a occasioni di socialità. Un’ipotesi non confermata ancora da correlazioni scientifiche. I ricercatori, escludono invece un legame con il vaccino anti-Covid, dato che nessuno dei bambini malati era stato sottoposto all'inoculazione.

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