Famiglia di giostrai allontanata da Cologno, il titolare: «Mi aspettavo più umanità»
Non rispettato il termine della seconda proroga e il Comune è intervenuto. Suffer spiega: «Ho avuto problemi di salute». La sindaco Drago: «Per anni abbiamo accettato scuse»
La scadenza sarebbe stata a novembre, poi il permesso era stato prorogato al 15 gennaio, ma ieri, venerdì 20 gennaio, è giunto l'ultimatum. La famiglia Suffer, giostrai di professione, se n'è dovuta andare dall'area mercato di Cologno al Serio, dove erano fermi dallo scorso ottobre. Ma il titolare, Davide Suffer lamenta: «Ci aspettavamo un po' più di umanità, invece ci hanno messo sulla strada».
Intanto i giostrai hanno trovato sistemazione a Urgnano, dove però dovranno aspettare almeno una settimana per gli allacciamenti.
La malattia del titolare
Davide Suffer chiede più umanità, perché, come ha spiegato a PrimaTreviglio, gli ultimi mesi sono stati molto difficili per lui. Ha accusato problemi di salute ed è finito in ospedale. Poi, quando è uscito, ha avuto il Covid, che lo ha bloccato per un mese. La moglie, occupata in un negozio di Urgnano non ha la patente e, tra il lavoro e il marito malato, non è riuscita a trovare una nuova piazzola prima che scadesse il permesso.
Con il solo luna park infatti, Davide Suffer non ce la fa a sbarcare il lunario e così si muove nell'arco di 20-25 km, in modo da consentire alla moglie di lavorare, accompagnandola con la sua auto.
«L'area mercato non è un campo nomadi»
La sindaca di Cologno al Serio, Chiara Drago, è però essere di altro avviso. E ha risposto: «I Suffer sono brave persone, non hanno mai creato problemi, ma da quando sono lì abbiamo avuto diverse famiglie di zingari che hanno cercato di stazionare come loro al mercato. Devono trovare un'area dove stare, non è possibile che vengano a svernare ogni anno a Cologno con la scusa delle giostre a ottobre, che quest'anno non hanno nemmeno montato. Sono dispiaciuta per le condizioni di salute del signor Suffer, a cui auguro di rimettersi quanto prima, tuttavia il piazzale del mercato non è un’area adibita a stazionamento di roulotte e camper e non è un campo nomadi».
Non è la prima volta
E sulla questione la prima cittadina aggiunge qualche dettaglio che sembra suggerire come non sia la prima volta che la situazione venga a presentarsi: «Eravamo stati molto chiari sul termine di scadenza dell’autorizzazione: non oltre l’inizio di novembre. Hanno avuto più di due mesi e le modalità per organizzarsi anche in condizioni di salute non ottimali ci sono, come dimostra il fatto che soltanto quando abbiamo fatto intervenire Polizia locale e Ufficio tecnico hanno trovato la soluzione spostandosi in un altro Comune».
Drago continua: «Trovo davvero triste che ora venga montata una polemica dalla famiglia, che ci accusa di scarsa sensibilità, quando per anni abbiamo accettato le scuse più disparate concedendo proroghe che di volta in volta non sono state rispettate. Le autorizzazioni d’ora in avanti saranno sempre soltanto strettamente collegate al periodo di stazionamento delle giostre sul territorio, senza ulteriori proroghe, come da normativa e come avrebbe dovuto essere se la famiglia si fosse comportata correttamente con il Comune».