Febbre del Nilo, undici casi in Lombardia. A Bergamo ancora nessun contagio registrato
La sorveglianza veterinaria ha individuato la circolazione del virus all'interno della nostra regione, ma non nella nostra provincia
La provincia di Bergamo – insieme a quelle di Monza, Lecco e Sondrio – è una delle quattro province lombarde in cui non sono stati registrati finora casi di febbre del Nilo. La sorveglianza veterinaria ha infatti individuato la circolazione del virus all'interno della nostra regione, con undici casi confermati: quattro sono neuroinvasivi (ossia gravi con sintomatologia neurologica), tre febbri (non gravi) e quattro donatori (asintomatici e identificati tramite screening sulle sacche di sangue).
Il virus del Nilo occidentale è un Arbovirus, che può infettare l'uomo a seguito della puntura di una zanzare infetta. Nella maggior parte dei casi (l'80 per cento) chi è infetto non presenta alcun sintomo, mentre nel restante 20 per cento la sintomatologia è di tipo pseudo-influenzale. Tuttavia, nello 0,1 per cento di tutti i casi questa infezione virale può provocare problemi di tipo neurologico come meningite e meningo-encefalite, in cui è necessario il ricovero. Non esiste una terapia specifica e, nei casi gravi, è esclusivamente di supporto.
Perciò Regione Lombardia ha raccomandato alcune misure di prevenzione per evitare le punture di zanzare. Oltre ai classici repellenti e insetticidi, è opportuno agire in orti e giardini coprendo ermeticamente i contenitori per la raccolta dell'acqua piovana, in cortili e condomini pulendo tombini e pozzetti, verificando che le grondaie siano pulite ed evitando ristagnamenti nei sottovasi e pulendo accuratamente gli abbeveratoi per animali con sostituzione quotidiana dell'acqua.
«In Regione Lombardia – ha dichiarato la vicepresidente e assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti – è presente un sistema integrato umano-veterinario di sorveglianza sulla circolazione del virus del Nilo occidentale. Vengono infatti monitorate sia le infezioni nelle zanzare (sorveglianza entomologica), sia negli equidi, sia negli uccelli e ovviamente i contagi negli uomini. Un sistema efficace che ci consente di monitorare costantemente e dettagliatamente la situazione».