Tra commenti indignati e cuoricini

Feltri inaugura l’anno nuovo disprezzando la Murgia sui social

Il giornalista bergamasco ha schernito l’aspetto fisico della scrittrice sarda, polemica nei confronti del governo Meloni

Feltri inaugura l’anno nuovo disprezzando la Murgia sui social
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Vittorio Feltri torna alla carica contro Michela Murgia: dopo l’episodio di inizio dicembre scorso, stavolta l’ex direttore di Libero ha pubblicato un tweet in cui attaccava la scrittrice sarda. Tra i due non è mai corso buon sangue, questo è ormai risaputo. Tuttavia, da quando il centrodestra ha vinto le elezioni e Giorgia Meloni è diventata premier, i toni si sono esacerbati: Murgia, la quale non ha certo simpatia per Fratelli d’Italia, dopo il risultato delle urne è diventata particolarmente polemica contro la leader del partito, fatto che a Feltri pare risulti molto poco gradito.

La presidente del Consiglio è stata accusata di voler «governare come un maschio», di rappresentare una «vittoria del patriarcato» e di essere connotata da una certa «aggressività verbale». A ciò si aggiunge la giustificazione di Roberto Saviano, recentemente mandato a processo (sentenza ancora non c’è stata) per avere definito lei e Matteo Salvini «bastardi». Una posizione a cui il giornalista bergamasco ha però replicato in maniera poco delicata il primo dicembre, quando sempre sul social cinguettò: «La Meloni a scuola era la prima della classe, e ora si vedono i risultati meritati. E sapete perché la Murgia è così cattiva? Perché è brutta come una strega».

Dopo questo primo episodio, Feltri ha poi pensato di inaugurare l’anno nuovo andando a sfogliare nuovamente i libri delle fiabe, per scegliere un nuovo personaggio di fantasia da accostare all’acerrima rivale: «La scrittrice Murgia – ha infatti scritto sul suo profilo - non mi piace non per quello che dice o scrive ma perché è brutta come l’orco». Inutile dire che, nel giro di poco tempo, diversi utenti hanno commentato facendogli notare l’inopportunità di rispondere, ad una posizione politica o culturale opposta alla propria, con giudizi e paragoni poco appropriati. Un eufemismo per far capire che l’indignazione è stata tanta, quasi al pari dei cuoricini che ha ricevuto il suo tweet.

Non si è nemmeno fatto attendere l’articolo su Repubblica di Chiara Valerio, la quale ha definito lo schernimento dell’aspetto fisico dell’autrice un atto di «squadrismo», oltre che «la pratica culturale più fascista che esista». A quanto sembra, il direttore deve aver letto il suo pezzo, dato che è di poche ore fa il suo ultimo tweet con la risposta alle accuse. Come si poteva immaginare, le frasi sono abbastanza colorite, per cui si evita di citarle. I più curiosi potranno controllare il suo profilo.

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