Fronte compatto

Finalmente anche Bergamo si schiera: no al termovalorizzatore della Montello

Palazzo Frizzoni ha reso noto che parteciperà all’evento che si terrà il 17 maggio in piazza Vittorio Veneto contro l'impianto chiesto dall'azienda

Finalmente anche Bergamo si schiera: no al termovalorizzatore della Montello
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di Marta Belotti

Quando a febbraio 2024 era stata inviata la prima lettera a firma di 41 Comuni contro la realizzazione di un termovalorizzatore alla Montello, azienda che ha sede nell’omonimo comune, s’era sentito il peso di un grande assente: Bergamo.

Ora, a distanza di più di un anno e dopo molte osservazioni e lettere, al fronte sempre più numeroso e compatto di amministrazioni contrarie si aggiunge anche il capoluogo, che ha fatto un passo deciso verso il supporto a chi dice “no” all’opera.

Dopo le parole di vicinanza ai colleghi preoccupati per la realizzazione del termovalorizzatore, rilasciate dalla sindaca Elena Carnevali  al Corriere Bergamo lo scorso mese, ora l’Amministrazione cittadina ha deciso di fare una mossa ancora più netta: ha aderito alla manifestazione organizzata dai Comuni contrari direttamente toccati dall’opera e che vede, in totale, l’adesione di quasi una cinquantina di paesi dell’area circostante. L’appuntamento è per sabato 17 maggio, alle 15, in piazza Vittorio Veneto.

La decisione di schierarsi

«Io sicuramente ci sarò e la sindaca valuterà in base alla sua agenda, che è sempre molto fitta», esordisce l’assessora all’Ambiente, al Verde e alla Transizione ecologica di Bergamo, Oriana Ruzzini. Che spiega così il motivo della scelta: «Abbiamo accettato la sfida Bergamo 2030, che ci vede impegnati insieme ad altre sette città italiane, cento europee in tutto, a raggiungere la neutralità climatica. È assurdo però dare il massimo, e devo dire ottenere anche bei risultati, nei confini del proprio territorio e poi non dire nulla mentre a un palmo dal naso viene costruita un’opera simile, tanto impattante a livello ambientale e paesaggistico. Per questo abbiamo sentito il dovere e preso la decisione di esporci come capoluogo».

L'assessore comunale all'Ambiente Oriana Ruzzini

Fare fronte comune

L’assessora spiega di essersi sempre interessata e spesa sulla questione, prima come membro del partito Europa Verde - al quale è iscritta -, poi, dal giugno scorso, nel suo ruolo di assessora all’Ambiente. «In accordo con la sindaca e con il gruppo, abbiamo deciso di esporci come amministrazione su questo tema. Siamo infatti convinti che su questioni importanti come l’inquinamento e la salute del nostro territorio, ma anche del pianeta in generale, sia fondamentale creare un fronte compatto. Il termovalorizzatore della Montello pone delle criticità non a un singolo comune, ma a un intero territorio (...)

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Commenti
Fresh

È un’opera altamente impattante. Quali sarebbero i benefici per la comunità circostante? A parte qualche posto di lavoro al minimo sindacale

Pantani il pirata

Che volpona la carnevali....non avra' dei tornaconti e quindi dice no.

Alberto

Forse qualcuno non si rende conto che viviamo in una zona già inquinata e con alta densità di popolazione. Costruire impianti qui per smaltire rifiuti da altre regioni (dove il rispetto dell'ambiente è forse un valore diffuso, mentre qui evidentemente comanda solo il soldo di privati con politicucci molto accomodanti) è follia pura.

Gigio

Carissimo Sig. Riccardo. Legga bene il mio commento. Quando ho scritto: il termovalorizzatore si farà, non intendevo, che ho piacere che questa struttura sia fatta. Era una battuta sarcastica. Intendevo far capire, che purtroppo, contro la forza, ragione non vale. Io abito ad Azzano, e purtroppo, ne so qualcosa, riguardo alla strafottenza dei politicanti.

Riccardo

Ciao Luca e Gigio. Siete dei TROLL della Montello per caso? Vi siete informati a riguardo?? Il termovalorizzatore in questione sarà costruito innanzitutto in una zona vitivinicola DOCG e DOC, che dovrebbe essere protetta, come lo è il plis di San Paolo D'argon a pochi centinaia di metri. Il termo sarà più grande dell'attuale necessità, questi implica, essendo un'azienda privata, più immondizia importata da altre regioni. La Lombardia, con i suo 12 Termovalorizzatori attivi, oltre a soddisfare l'esigenza interna, importa già rifiuti da altre regioni. L'energia in surplus che La Montello andrà a produrre sarà venduta e fonte di guadagno privata. Solo queste informazioni basterebbe a capire che l'unica soluzione OGGETTIVA è: NO TERMOVALORIZZATORE! Aggiungerei un bel "SVEGLIA!"come vi piace a dire a voi 👍🏻👍🏻👍🏻 Bisogna informarsi prima di scrivere!!

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