la protesta

Flash mob del Pacì Paciana davanti all'Aeronautico: «Il preside si dimetta»

L'iniziativa segue la scia del presidio promosso lunedì scorso da Bergamo Antifascista. Domani, dalle 14, altro presidio antifascista in via Carducci

Flash mob del Pacì Paciana davanti all'Aeronautico: «Il preside si dimetta»
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«Fuori il fascismo dalle scuole!». È lo striscione comparso davanti all’ingresso del liceo Aeronautico Locatelli, questa mattina (venerdì 5 novembre), sorretto dai ragazzi del Pacì Paciana. Un secondo flash mob, sulla scia dell’iniziativa promossa da Bergamo Antifascista che lunedì scorso, nonostante la pioggia battente, ha richiamato in via Carducci una cinquantina di persone.

A distanza di giorni non si placano infatti le polemiche in merito al comportamento avuto dal preside Giuseppe Di Giminiani di fronte al coro «Duce, duce» sollevato da alcuni studenti. Lascia perplessi infatti come in una scuola si possa lanciare un coro con chiari riferimenti fascisti senza che nessuno intervenga per zittirlo e anzi, lo faccia passare come una goliardata.

La richiesta lanciata dai ragazzi del Pacì Paciana è chiara: «Pretendiamo che il preside si dimetta, che questa scuola non sia più paritaria – sottolineano -. Non è possibile che sia data agibilità a fascisti all’interno delle istituzioni, non ne possiamo più. Non c’è spazio per i fascisti a Bergamo e per chi glorifica come eroe Antonio Locatelli, un aviatore fascista».

Il collettivo non risparmia critiche neanche alle istituzioni. I gesti e il comportamento di Di Giminiani erano stati subito stigmatizzati dalla giunta comunale e, nel merito, Devis Dori e Nicola Fratoianni hanno depositato interrogazioni parlamentari. Ora però i partecipanti al flash mob pretendono concretezza: «L'Antifascismo non è una marchetta – sottolineano -, ben vengano le prese di posizioni istituzionali, dalle mozioni parlamentari alle prese di posizioni di Giorgio Gori. Ora vogliamo i fatti».

L’Aeronautico Locatelli, tra l’altro, nei giorni scorsi aveva contattato su Instagram il Pacì Paciana, scrivendo che il preside «a nome dell’intera comunità scolastica, chiede un incontro pacifico chiarificatore in merito all’episodio del 25 ottobre». Un invito che però non è stato accolto dal collettivo, che anzi ha rilanciato annunciando un nuovo presidio antifascista domani, alle 14, sempre davanti al liceo.

«Lo diciamo sempre e lo ripetiamo – ha replicato il Pacì Paciana - Non c’è dialogo con chi semina odio e violenza, non siete degli interlocutori credibili, lo specchio democratico deve rifiutarvi e riconoscervi per quello che siete. Se si organizzano momenti pubblici con il preside fascista, si da agibilità a chi ha comportamenti fascisti, il fascismo non è un’opinione».

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