«Fontana non deve ringraziare, ma scusarsi»: i familiari delle vittime Covid protesteranno a Spirano
«Saremo fuori dal palazzetto per ricordare che noi non abbiamo dimenticato, perché tra quei morti evitabili ci sono i nostri cari»
«Saremo fuori dal palazzetto per ricordare che noi non abbiamo dimenticato, perché tra quei morti evitabili per cui nessuno decise, compresa Regione Lombardia che non istituì tempestivamente la zona rossa come fece invece a Codogno, ci sono i nostri cari». Con queste parole i familiari delle vittime del Covid-19 dell'Associazione #Sereniesempreuniti hanno annunciato la loro presenza al presidio organizzato da alcuni gruppi e cittadini fuori dal PalaSpirà di Spirano, in occasione della visita di Attilio Fontana.
Ricandidato alle prossime elezioni, il presidente è atteso alle 18 di domani, martedì 13 dicembre, nel Comune della bassa bergamasca per ringraziare il personale medico e sanitario impegnato durante i mesi più duri della pandemia. Mezz'ora prima del suo arrivo è stato organizzato un presidio al motto di "Bergamo non ha dimenticato", a cui parteciperanno gruppi, associazioni, sindacati e cittadini - tra cui Alzano Viva - Cittadinanza Attiva, Le radici del sindacato (Cgil), Non una di meno Bergamo e l'Associazione familiari vittime Covid-19 #Sereniesempreuniti.
«Fontana non deve ringraziare, ma scusarsi - si legge nella nota stampa condivisa -. Se avesse disposto tempestivamente (come a Codogno) la zona rossa in Val Seriana, si stima che l'epidemia avrebbe fatto tra i duemila e i quattromila morti in meno. Sono i dati emersi dall'inchiesta della Procura di Bergamo. Come sappiamo, la Val Seriana non fu mai zona rossa. La politica, a tutti i livelli istituzionali, subì le pressioni degli industriali: le fabbriche della valle, che è una delle zone più industrializzate della regione e del paese, non dovevano chiudere».
A fianco dell'Associazione familiari sarà presente anche Consuelo Locati, referente del team legale che ha intrapreso la causa civile anche contro Regione Lombardia. «Va ricordato - sottolinea Locati - come noi stessi, avvocati, familiari e tecnici, fummo ascoltati in Commissione regionale d'inchiesta il 5 luglio 2021 e durante la mia relazione, che faceva seguito a quella dell'ex direttore dell'ospedale di Alzano Lombardo dottor Marzulli, i consiglieri di maggioranza Roberto Anelli, Marco Mariani, Alessandra Cappellari, Franco Lucente e Viviana Beccalossi lasciarono pretestuosamente l'aula non dandoci la possibilità di raccontare la verità. Verità che ribadiremo anche domani alla stampa presente».