Ecco come sarà

Futuro ponte San Michele, le immagini delle tre proposte progettuali

I tecnici di Rfi hanno presentato, nell'ultima Commissione regionale territorio, i render del viadotto che collegherà Paderno e Calusco

Futuro ponte San Michele, le immagini delle tre proposte progettuali
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Il futuro ponte San Michele non piace a tutti: i tecnici di Rfi hanno presentato, nel corso dell'ultima Commissione regionale territorio, la proposta progettuale del nuovo viadotto che collegherà Paderno e Calusco. Un unico ponte di circa 200 metri, trenta metri più in là rispetto all'attuale, a due "piani": sopra quello stradale con due corsie per le automobili, sotto quello ferroviario con due binari. Per un costo complessivo di 356 milioni di euro.

Alla proposta c'erano anche i sindaci della provincia di Merate e dell'Isola Bergamasca: i primi hanno espresso il proprio disappunto e le proprie preoccupazioni, legate specialmente all'aumento di traffico, tramite una lettera, a cui ha replicato il sindaco di Calusco d'Adda Michele Pellegrini, spiegando che il tempo stringe.

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Così si rischia di stare tre anni senza ponte

Non una metafora: il tempo stringe davvero. L'attuale ponte San Michele dovrà essere chiuso al traffico (sia veicolare che ferroviario) nel 2030. Come riportano i colleghi di PrimaMerate, tuttavia, la realizzazione di quello potrebbe dilungarsi per nove anni, sommando quanto c'è da fare: minimo cinque di lavori, poi sei mesi per la redazione del progetto, il dibattito pubblico obbligatorio, due anni e mezzo per le autorizzazioni e la gara di assegnazione dei lavori.

Così si arriva al 2033, ammesso che la Sovrintendenza dia il proprio via libera a Rfi (in caso contrario, i tempi potrebbero allungarsi). Da qui una delle preoccupazioni principali dei sindaci: cosa accadrà in quei tre anni in cui il collegamento non esisterà più? Un altro dubbio riguarda il traffico, che si stima aumenterà di circa il 60 per cento rispetto a quello attuale, passando da 5.700 veicoli attuali a quasi 14 mila presunti.

Stesso discorso per i mezzi pesanti, che potrebbero aumentare del 15 per cento con livello di servizio delle intersezioni in zona invariato, se non per un miglioramento di alcuni incroci semaforici. Dovrebbero crescere anche i numeri legati all'ambito ferroviario: da 40 a 68 treni giornalieri, che transiteranno anche per Orio al Serio, la cui stazione è in via di realizzazione.

L'ultimo cruccio riguarda il posizionamento del ponte, che si è scelto di collocare trenta metri più in là rispetto all'attuale San Michele. La scelta è stata obbligata: gli studi geologici effettuati nell'area hanno infatti segnalato un evento franoso in atto lungo le sponde della valle dell'Adda, che si estende per un chilometro con una profondità di circa venti metri.

Commenti
Mellors

Perché RFI vuole dismettere il ponte San Michele quando il Garabit, quello di Oporto e perfino il Royal Albert Bridge, il Forth bridge, il Victoria sul Severn, tanto per fare degli esempi, godono ottima salute?

Marcello

Tutti che confidano in una proroga della del vecchio ponte ... sempre sperando che non venga giù da solo! In Italia si fanno blablablabla all'infinito, col risultato di perdere sempre ... il treno! Voi pensate che il nuovo ponte ci sarà nel 2033? Siete inguaribili ottimisti....

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